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Nel 2100 potrebbe quasi raddoppiare la richiesta globale di cibo

Nutrizione Redazione DottNet | 31/12/2019 19:05

Serviranno 253 calorie/dì in più a persona, Sud del mondo a rischio

Entro fine secolo servirà quasi l'80% di cibo in più (ovvero quasi il doppio del fabbisogno attuale) per sfamare la popolazione mondiale. È l'allarmante dato reso noto sulla rivista Plos One e frutto di uno studio condotto presso l'Università di Göttingen in Germania. È emerso che, se è vero che per il 60% questo aumento di fabbisogno alimentare servirà a sostenere l'aumento della popolazione mondiale, per oltre il 18% servirà invece a sostenere l'aumento di peso e altezza delle persone, che secondo i trend attuali sono in continua crescita. Secondo le stime delle Nazioni Unite la popolazione mondiale passerà dai 7 miliardi del 2010 agli 11 del 2100.  I ricercatori tedeschi hanno calcolato che il fabbisogno calorico medio giornaliero per persona salirà di ben 253 calorie tra 2010 e 2100.

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Secondo quanto riferito alla BBC News da Lutz Depenbusch del World Vegetable Center, uno degli autori dello studio: "su scala globale, calcoliamo che l'effetto dell'aumento medio di peso e altezza potrebbe portare a richieste caloriche aggiuntive pari a quelle attuali di India e Nigeria messe insieme".  In termini di quantità di cibo queste 253 calorie al giorno in più nella dieta di una persona, ha spiegato Depenbusch, equivalgono al consumo giornaliero di due banane di grandi dimensioni in più o a una porzione di patatine fritte in più.  Secondo il modello dei ricercatori tedeschi i paesi dell'Africa sub-Sahariana saranno i più colpiti da queste aumentate richieste caloriche, in quanto già ora a causa dell'aumento rapido della popolazione questi paesi stanno fronteggiando un aumento delle richieste alimentari.  Un'aumentata richiesta di cibo, concludono, potrebbe portare a un aumento dei prezzi dei generi alimentari: sebbene il Nord del mondo sarà in grado di far fronte a questo possibile scenario, non sarà altrettanto facile per i paesi poveri, col risultato che potrebbero aumentare ulteriormente le iniquità tra Nord e Sud del Mondo.

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