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In calo le vendite di farmaci etici, boom per gli integratori

Farmacia Redazione DottNet | 20/02/2020 19:12

Il mercato dei prodotti venduti nelle farmacie italiane chiude il 2019 con un fatturato annuale totale di 24,2 miliardi, segnando uno 0,7% in meno rispetto al 2018

Gli italiani acquistano in farmacia meno medicinali da prescrizione, meno parafarmaci ma non rinunciano agli integratori, ai prodotti per la cura della persona e ai prodotti da banco. A disegnare lo scenario è Iqvia, provider globale di dati in ambito sanitario e farmaceutico. Il mercato dei prodotti venduti nelle farmacie italiane chiude il 2019 con un fatturato annuale totale di 24,2 miliardi, segnando uno 0,7% in meno rispetto al 2018. Dietro i numeri si nasconde una importante distinzione: tra il comparto "etico" (medicine da prescrizione), che rappresenta ancora il 58,6% delle vendite, e quello commerciale. Nel 2019, l'etico registra una diminuzione dell'1,3%, cioè una perdita totale di fatturato di 180 milioni. Gli integratori invece crescono, con un giro d'affari di 3,8 miliardi.

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Il comparto cura della persona (creme, cosmetici) in farmacia nel 2019 è in aumento. In questo settore - sottolinea Iqvia - la farmacia è particolarmente apprezzata dal cliente che cerca la qualità dei prodotti e il consiglio professionale. In calo invece i parafarmaci (siringhe, termometri. Anche il mercato del nutrizionale (latte in polvere, alimenti per celiaci) è in diminuzione a 400 milioni (-4,3%). Quest'ultimo settore risente particolarmente della concorrenza della grande distribuzione dove i prezzi sono più bassi. "Il calo del fatturato dei prodotti etici in farmacia è costante da anni, sia a causa della 'genericazione' di molti farmaci da prescrizione, sia per il forte controllo sulla spesa convenzionata. Questo ha influito pesantemente sulla redditività della farmacia", spiega Sergio Liberatore, Ad di Iqvia Italia.  Attualmente in Italia le farmacie sono 19.100. Sulla redditività media ha inciso anche l'apertura di circa 300 nuove farmacie all'anno. Si tratta di un fenomeno in controtendenza rispetto al resto d'Europa, infatti il nostro Paese è al momento l'unico ad aumentare i punti vendita. In Inghilterra e Germania al contrario le farmacie stanno chiudendo.

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