Canali Minisiti ECM

Vaccino Oxford: si accelera sui tempi, primo stock a fine anno

Farmaci Redazione DottNet | 30/04/2020 18:59

Accordo con il colosso AstraZeneca. Fauci, gli Usa in corsa per gennaio

Si accelerano i tempi per il vaccino anti-Covid al quale sta lavorando lo Jenner Institute della Oxford University con la partnership dell'azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia. La multinazionale farmaceutica AstraZeneca è infatti entrata nella squadra, stringendo un accordo con lo Jenner: sarà responsabile dello sviluppo, della produzione e distribuzione del vaccino a livello mondiale. Un primo stock, se i test in corso avranno esito positivo, potrebbe già essere disponibile a dicembre per le categorie di popolazione più fragili, ma per la produzione su larga scala i tempi saranno più lunghi. Imporre un'accelerazione ulteriore al candidato vaccino ChAdOx1 nCoV-19 è dunque l'obiettivo, e per la durata della pandemia si prevede di adottare un modello 'no for profit', ovvero senza margini di profitto.

La sperimentazione clinica sull'uomo, dopo i risultati positivi già ottenuti in laboratorio e sulle scimmie, è partita in 5 centri in Inghilterra lo scorso 23 aprile su 550 volontari sani e su altri 500 cui verrà somministrata una soluzione placebo.

Ad oggi, fa sapere AstraZeneca, il vaccino è stato somministrato ad oltre 320 volontari sani evidenziando di essere "sicuro e ben tollerato" ed i risultati di questa prima fase sono attesi "entro maggio". Poi, già da giugno, la sperimentazione sarà allargata ad un campione più ampio di 5.000 soggetti. Il vaccino Italia-Gb parte da due expertice consolidate, ovvero due piattaforme note che saranno impiegate per la sua messa a punto: l'esperienza della Advent-Irbm riguarda infatti l'utilizzo dell'adenovirus, un virus influenzale, impiegato depotenziato per trasportare il gene Spike sintetizzato del SarsCov2 nell'organismo umano. Come se fosse un 'cavallo di Troia', quando l'adenovirus 'trasportatore' entra nell'organismo, quest'ultimo reagisce e crea anticorpi.

pubblicità

L'expertice dello Jenner Institute deriva invece dal fatto di aver già testato e utilizzato sull'uomo in Arabia Saudita un vaccino simile anti-Mers. "Se la sperimentazione clinica darà esiti positivi, come lasciano sperare i test di laboratorio e su animali - afferma all'ANSA il presidente di Advent-Irbm Pietro Di Lorenzo - entro fine anno avremo la disponibilità di un primo stock. Basterà per iniziare la vaccinazione su fasce più fragili della popolazione. Per produrre miliardi di dosi per la popolazione generale saranno necessari ovviamente tempi più lunghi, ma l'ingresso del colosso AstraZeneca accelererà sicuramente la capacità produttiva". La Gran Bretagna non è però la sola in corsa per il vaccino contro il virus SarsCov2. Il virologo Anthony Fauci, della task force Usa contro il nuovo coronavirus, non esclude che gli Usa possano arrivare al vaccino entro il prossimo gennaio. La strada, ha spiegato, "è assumersi il rischio di cominciare la produzione con le società coinvolte presumendo che funzioni e, in tal caso, aumentarla".

Complessivamente, sono oltre 90 i possibili vaccini contro il Covid-19 in fase di sviluppo in tutto il mondo, usando diverse tecnologie, alcune delle quali mai provate prima. Intanto, mentre l'Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato l'allerta per il rischio di una seconda e terza ondata dell'epidemia, la corsa prosegue pure sul fronte dei farmaci. Dopo i risultati positivi per l'antivirale remdesivir nato per contrastare l'Ebola, annunciati dall'azienda Gilead, sono stati definiti "molto incoraggianti" anche i test condotti nel Regno Unito fra i pazienti colpiti dal Covid-19. I ricercatori inglesi si sono detti "cautamente ottimisti".

Commenti

I Correlati

Oms: il virus si è evoluto di nuovo e le mutazioni genetiche che ha subìto "possono consentire al virus di diffondersi più facilmente e rappresentare un rischio maggiore per la salute umana"

Via libera all'l’Accordo pandemico globale adottato dall’Assemblea generale Oms. Ma l'Italia si astiene: "Vogliamo riaffermare la sovranità degli Stati"

La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista Journal of Translation Medicine, descrive per la prima volta un pool di molecole condivise, in grado di sviluppare vaccini non più personalizzati, ma pronti per l’uso di qualsiasi paziente

Uno studio clinico internazionale ha dimostrato come l’innovativo farmaco Brensocatib sia in grado di modulare efficacemente l’infiammazione nei pazienti affetti da bronchiectasie

Ti potrebbero interessare

Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi

Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi

Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project

La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti

Ultime News

Più letti