Nivolumab e ipilimumab e chemio usati su tipo a piccole cellule
L'utilizzo dei farmaci nivolumab più ipilimumab, in associazione con due cicli di chemioterapia, ha mostrato un beneficio di sopravvivenza statisticamente significativo e clinicamente rilevante nel trattamento di prima linea del tumore del polmone metastatico non a piccole cellule. Lo afferma Bristol Myers Squibb, la compagnia che lo ha messo a punto, in un comunicato. La nota riporta i risultati dello studio di fase 3 CheckMate -9LA. Lo studio ha raggiunto sia gli endpoint primari sia gli endpoint secondari chiave, dimostrando superiore sopravvivenza globale, sopravvivenza libera da progressione e tasso di risposta globale con la associazione dei due immunoterapici con la chemioterapia rispetto alla sola chemioterapia. In una analisi ad interim di sopravvivenza globale, nivolumab più ipilimumab in associazione con due cicli di chemioterapia hanno ridotto il rischio di morte del 31% rispetto alla sola chemioterapia ad un follow-up minimo di 8,1 mesi.
Negli ultimi anni il trattamento delle neoplasie urologiche ha avuto una grande evoluzione in positivo, grazie all’uso di cure già esistenti per stadi di malattia sempre più precoci
Sono 12 i Centri italiani dello Studio multicentrico randomizzato Breakfast 2, che coinvolgerà circa 150 donne con tumore al seno triplo negativo candidate a terapia chemio-immunoterapica. Di queste, la metà seguirà un programma nutrizionale che prev
Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association che sottolinea l'amara scoperta
La revisione è iniziata nel luglio 2023, a seguito di segnalazioni di casi di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide
Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association che sottolinea l'amara scoperta
La revisione è iniziata nel luglio 2023, a seguito di segnalazioni di casi di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide
Lo rnivela un team multidisciplinare composto da immunologi e otorini dell'Ospedale Careggi di Firenze
I ricercatori hanno scoperto nei modelli preclinici che si può arrivare a controllare la malattia in maniera molto significativa. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Science Advances
Negli ultimi anni il trattamento delle neoplasie urologiche ha avuto una grande evoluzione in positivo, grazie all’uso di cure già esistenti per stadi di malattia sempre più precoci
"Tenere alti livelli di biosicurezza anche dopo la vaccinazione"
Efficacia prossima all'80%, buona protezione anche negli anziani
“Le sfide riguardanti il sistema sanitario italiano, in particolare la medicina di famiglia, sono complesse e richiedono un'ampia trattazione non riassumibili in articoli generici o comunicati stampa"
Commenti