Promettenti anche i primi risultati con l'ossigeno-ozono terapia. L'Oms riprende i test con idrossiclorochina. Ma si teme l'abuso di antibiotici
Un anticorpo 'biotech' per curare l'infezione da Covid-19. Si tratta di un anticorpo monoclonale - ovvero riprodotto in un numero illimitato di copie in laboratorio partendo da una cellule umana - derivato in questo caso dal sangue di uno dei primi pazienti guariti negli Usa. Per la prima volta al mondo è iniziato uno studio di fase 1 sull'uomo ed i primi risultati sono attesi entro giugno, anche se sono vari i gruppi nel modo impegnati in questo ambito di ricerca già da marzo, come quello dell'azienda Gsk con la fondazione Toscana Life Sciences e l'Istituto Spallanzani di Roma.
La sperimentazione con questo primo studio di fase 1 è promossa dall'azienda farmaceutica Eli Lilly, che ha sviluppato in soli tre mesi l'anticorpo dopo che questo era stato identificato da AbCellera ed il Centro di ricerca sui vaccini dell'Istituto nazionale di allergie e malattie infettive Usa (NIAID), diretto da Antony Fauci (nella foto), su un campione di sangue prelevato da uno dei primi pazienti statunitensi guariti da Covid-19.
Le terapie con anticorpi "possono rivelarsi efficaci sia nella prevenzione che nel trattamento di Covid-19", ha sottolineato Daniel Skovronsky, presidente di Lilly Research Laboratories. Entro "la fine del mese esamineremo i primi risultati ma nel frattempo stiamo anche avviando la produzione di questa potenziale terapia con l'obiettivo di rendere disponibili diverse centinaia di migliaia di dosi entro la fine dell'anno". La strada degli anticorpi monoclonali contro COvid-19 è stata aperta a metà marzo con il primo anticorpo di questo genere ottenuto dall'Università olandese di Utrecht. Ed i tempi per arrivare ad un farmaco effettivo di questo tipo potrebbero essere brevi, come ha sottolineato oggi il genetista Giuseppe Novelli dell'Università Tor Vergata di Roma, anch'egli impegnato nella ricerca su questo fronte: "Supponiamo, con i nostri studi, di poter avere anticorpi monoclonali contro Covid-19 già in autunno ma il problema è poi la produzione. Si sta investendo molto su tali anticorpi, che sarebbero il primo farmaco ad hoc per bloccare il virus".
Sempre sul fronte delle cure, appaiono promettenti anche i primi risultati con l'ossigeno-ozono terapia. "Oltre 100 pazienti sono stati trattati in 15 ospedali in Italia e tutte le loro cartelle cliniche hanno coinciso nel valutare l'efficacia della terapia ed il miglioramento della malattia", ha affermato il presidente della Società italiana di ossigeno ozono terapia (Sioot), Mariano Franzini. Intanto, l'Oms ha ripreso i test con l'antimalarico idrossiclorochina per curare la Covid. La sperimentazione con il farmaco era stata interrotta dopo la pubblicazione di studi che lo consideravano pericoloso. Inoltre, ha avvertito sempre l'Oms, dati mostrano "tassi inquietanti di infezioni batteriche resistenti ai farmaci" e "la tendenza sarà ulteriormente alimentata dall'uso inappropriato di antibiotici durante la pandemia". Da qui il lancio di una guida per l'uso corretto degli antibiotici durante la pandemia di Covid-19.
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