Il patrimonio sale a 2,6 miliardi
La Fondazione ENPAF - Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza Farmacisti - chiude il 2019 con un utile di 192 milioni di euro, mentre il patrimonio supera i 2,6 miliardi di euro. La riserva legale - che per legge deve assicurare il pagamento delle pensioni per almeno 5 anni in assenza di contributi – si attesta a 17,5 annualità, garantendo una sostenibilità ben superiore ai limiti richiesti dalla normativa.
“I dati del bilancio, che sarà approvato domani dal Consiglio Nazionale – commenta Emilio Croce, Presidente dell’ENPAF – confermano il rafforzamento del saldo previdenziale, pari a 112,9 milioni di euro, e il trend di crescita verso i nostri obiettivi di efficienza e solidità della gestione, a favore di tutta la categoria, oggi più che necessari in ragione della pesante crisi economica che ha investito il Paese in conseguenza dell’emergenza epidemiologica rispetto alla quale, purtroppo, la nostra professione ha pagato un importante tributo umano“.
Il bilancio mostra che i ricavi per contributi si attestano a 271,6 milioni di euro (266 milioni nel 2018), mentre il costo delle pensioni passa da 152 a 153 milioni di euro. “Stiamo lavorando in sintonia con i Ministeri competenti – conclude Croce – per assicurare misure di assistenza e previdenza sempre più efficaci che contribuiscano a far ripartire anche il nostro settore”.
La Campagna RedEst 2025, relativa all’anno di reddito 2024, utile a dichiarare in modalità telematica i redditi percepiti dai titolari di prestazioni collegate al reddito residenti all’estero, è disponibile dal 22 maggio 2025
L'Ente comunica che la contribuzione sul reddito autonomo dei professionisti già in pensione è pari come minimo alla metà di quella ordinaria e prevale su tutte le altre disposizioni di favore
Il Consiglio di amministrazione dell’Enpam si andrà a completare quando, nei prossimi giorni, verranno eletti gli ultimi due componenti
Il presidente dell'Enpam, Alberto Oliveti, si rivolge ai colleghi, medici e odontoiatri, con una lettera aperta che ha l’obiettivo di fare chiarezza su un concetto che da tempo circola nel dibattito pubblico: quello di "investitore paziente"
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
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