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La maternità assume il controllo delle regioni del cervello

Neurologia Redazione DottNet | 09/07/2020 15:27

Lo rileva una ricerca, svolta sui topi, pubblicata sulla rivista "eNeuro"

Quando si diventa mamme le priorità sembrano cambiare, mettendo in cima il neonato e le sue esigenze. Questo accade anche perché la maternità assume il controllo delle regioni del cervello che prendono le decisioni per dare priorità assoluta alla cura del bambino. Lo rileva una ricerca, svolta sui topi, pubblicata sulla rivista "eNeuro".  Gli studiosi evidenziano che prendere decisioni richiede un filtraggio della corteccia prefrontale mediale e la 'repressione' di più flussi di informazioni. Ciò comporta spesso scegliere tra stimoli potenti e contrastanti. Facendo ad esempio riferimento a un caso molto specifico, come quello delle madri che fanno uso di droghe e devono scegliere tra il loro nuovo figlio o la ricerca di queste sostanze, i ricercatori hanno ipotizzato che una regione del cervello debba dirigere una madre a dare priorità alla prole.

Per individuarla, il team ha temporaneamente disattivato diverse regioni delle cortecce prefrontali dei topi con un anestetico locale e testato la loro preferenza per i propri cuccioli o la cocaina. Prima dell'inattivazione, il 40% dei ratti preferiva trascorrere del tempo in una stanza associata alla cocaina, il 40% preferiva una stanza associata al proprio cucciolo e il 20% preferiva una neutra. Quando gli studiosi hanno inattivato la corteccia infralimbica dei ratti, il 78% degli animali ha preferito la stanza della cocaina e nessuno ha scelto la stanza dei cuccioli. Il contrario è accaduto quando è stata inattivata un'altra area del cervello, la corteccia prelimbica: in questo caso il 71% dei ratti preferiva la stanza dei cuccioli e nessuno sceglieva la stanza della cocaina. Questo ha permesso ai ricercatori di stabilire che durante la maternità, il cervello recluta la capacità di discriminare tra i vari stimoli della corteccia infralimbica, per far si che si dia la priorità alla prole. 

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fonte: eNeuro

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