Non basta puntare solo su una proteina del parassita
I vaccini efficaci agiscono generando anticorpi contro le malattie infettive, consentendo al sistema immunitario di fornire, con successo, una protezione a lungo termine. Ma gli attuali vaccini contro la malaria non hanno prodotto una protezione sufficiente. Il perché è stato scoperto da uno studio della Australian National University pubblicato sulla rivista scientifica Cell Host & Microbe. «Abbiamo scoperto che la protezione a base di anticorpi contro la malaria è difficile da ottenere poiché il corpo non può generare abbastanza anticorpi protettivi attraverso il vaccino - ha detto l'autore principale della ricerca, Hayley McNamara - Il livello di protezione necessario per combattere la malaria è insostenibile utilizzando le attuali strategie di vaccinazione e rimane solo poche settimane dopo la prima vaccinazione».
Le malattie più facili da vaccinare richiedono solo piccole quantità di anticorpi per la protezione. Tuttavia, malattie complesse come la malaria e l'Hiv richiedono grandi quantità di anticorpi per lo sviluppo di un'immunità. «I vaccini contro la malaria stanno fallendo perché forniscono solo l'immunità contro una proteina di superficie del parassita - prosegue McNamara - La nostra ricerca mostra che i vaccini dovrebbero invece colpire una serie di proteine ;;di superficie del parassita proprio per fornire la protezione dalla malaria». I ricercatori ritengono che la scoperta potrebbe aiutare la progettazione del vaccino per altre malattie come l'Hiv, un virus complesso che richiede anche alti livelli di anticorpi per la protezione.
fonte: Cell Host & Microbe
Cattolica-Gemelli, presente nel 13-16% dei test, tipo virulento
A svilupparlo i ricercatori della Duke University. Incoraggia il sistema immunitario a colpire una porzione della superficie del virus che è meno variabile
Lo studio sulla figlia di JN.1 che negli Usa ha sorpassato la madre ed è responsabile di 1 caso su 4
L’approccio corretto e vincente prevede più vaccini diversi che possano rispondere all’appropriatezza vaccinale individuale, in sostanza un vaccino “giusto” per ogni singolo paziente
Cattolica-Gemelli, presente nel 13-16% dei test, tipo virulento
A svilupparlo i ricercatori della Duke University. Incoraggia il sistema immunitario a colpire una porzione della superficie del virus che è meno variabile
Lo studio sulla figlia di JN.1 che negli Usa ha sorpassato la madre ed è responsabile di 1 caso su 4
L’approccio corretto e vincente prevede più vaccini diversi che possano rispondere all’appropriatezza vaccinale individuale, in sostanza un vaccino “giusto” per ogni singolo paziente
Emilio Croce: "Il Consiglio di amministrazione, anche per quest’anno, ha scelto di riconoscere l’integrale rivalutazione Istat delle prestazioni"
Durigon: "Interverremo ancora sull’indicizzazione degli assegni: non è giusto dare la stessa inflazione a tutti, meglio sostenere le pensioni basse"
I più anziani sono deceduti per le malattie circolatorie
Cattolica-Gemelli, presente nel 13-16% dei test, tipo virulento
Commenti