Una volta nelle cellule il batterio è ghiotto di un aminoacido
Nel mondo sono circa 130 milioni le persone colpite da una infezione da clamidia, un batterio che causa una delle più comuni malattie sessualmente trasmesse. Solitamente non ci sono sintomi evidenti e questo facilita la sua diffusione, aumentando anche il rischio di malattie gravi o croniche, come il tumore dell'ovaio o della cervice. Uno studio della Julius-Maximilians-Universität di Würzburg ha scoperto il suo segreto, che potrebbe portare a nuovi trattamenti per contenerne la diffusione: la clamidia è golosa di un aminoacido, la glutammina.
Quando entra nelle cellule la clamidia riprogramma il loro metabolismo, e sono le cellule stesse a iniziare a importare sempre più glutammina. I ricercatori dell'ateneo tedesco hanno notato che se questo sistema si inceppa, e la glutammina non riesce ad essere importata, la clamidia non riesce a proliferare. Gli studiosi sperano di poter analizzare ancor di più proprio il ruolo del metabolismo della glutammina nelle infezioni croniche da clamidia per cercare di fornire informazioni in grado di aiutare a comprendere meglio lo sviluppo di malattie gravi causate dall'infezione batterica. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature Microbiology.
fonte: Nature Microbiology
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