Ideata da GlaxoSmithKline, permette al paziente l’auto-iinfusione del farmaco direttamente al proprio domicilio
Arriva per gli asmatici una penna per l’autosomministrazione di mepolizumab, l’anticorpo monoclonale indicato nella forma eosinofilica della malattia. Un dispositivo che permette al paziente di autoinfondersi una volta ogni 4 settimane, direttamente a casa propria e senza doversi recare in ospedale.
“È fondamentale che questa autosomministrazione sia inserita in un percorso terapeutico – ha aggiunto Claudio Micheletto, direttore Uoc di pneumologia dell’ospedale Borgo Trento di Verona – Il paziente non deve essere lasciato solo, durante i mesi in cui si autoinfonde il farmaco, ma deve essere seguito a distanza e può inviare dati al Centro specialistico, in modo da essere monitorato”.
L’asma severo colpisce il 10% degli asmatici e può scatenare attacchi di “fame d’aria” estremamente seri, tanto da costringere ogni anno 4 persone su 10 a ricorrere alle cure del pronto soccorso. “Si tratta di una malattia invalidante ed eterogenea – ha ricordato Giorgio Walter Canonica, responsabile del Centro di medicina personalizzata asma e allergie dell’ospedale Humanitas di Rozzano – Il tipo eosinofilo, per la quale è indicato mepolizumab, è caratterizzato da un’elevata infiammazione, dovuta proprio all’aumento di questi specifici globuli bianchi che determinano un aumentato rischio di riacutizzazioni. Alla base di questo processo c’è l’interleuchina 5, una citochina responsabile della crescita, differenziazione, attivazione e sopravvivenza degli eosinofili. Questo anticorpo inibisce la trasduzione del segnale di interleuchina 5 e blocca il processo infiammatorio, determinando una riduzione dell’80% degli eosinofili ematici entro 4 settimane dall’inizio del trattamento. Questa nuova modalità di somministrazione offre una maggiore tranquillità al paziente, favorendo l’aderenza”.
Con l’autosomministrazione il paziente è infatti dotato di una pennetta con un piccolo ago che inietterà il farmaco nel corpo, come avviene per esempio con l’insulina. La penna ha ottenuto anche l’indicazione pediatrica per gli adolescenti a partire dai 12 anni. Per i bambini dai 6 agli 11 il dosaggio del farmaco è inferiore ed è quindi necessario l’intervento del medico per la ricomposizione della forma liofilizzata.
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