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Un composto impedisce al coronavirus di replicarsi

Infettivologia Redazione DottNet | 01/10/2020 14:10

Provato in laboratorio su cellule indica la strada per un farmaco

In sviluppo una nuova possibile arma contro il SarsCov2: è un composto che mette fuori uso il 'motore' che gli permette di replicarsi. I test condotti in laboratorio, su colture di cellule umane, hanno dimostrato che si tratta di un approccio possibile. Ora, come scrivono sulla rivista Acs Central Science i ricercatori dell'istituto californiano Scripps, guidati da Matthew Disney, bisogna andare avanti per sviluppare un farmaco con questa molecola.   Il composto prende come bersaglio una struttura che si trova nell'Rna del virus, chiamata Fse (frameshifting element), che il SarsCov2 usa per generare nuove copie di se stesso dopo aver infettato le cellule. Il genoma dell'Rna del coronavirus è piegato in una forma unica, che può essere potenzialmente presa come bersaglio dai farmaci.

Una parte del suo Rna, l'Fse, contiene una sorta di forcina e altre strutture che aiutano il virus a tradurre i suoi geni in proteine. "La nostra è una prova di principio.

Abbiamo messo dentro le cellule l'elemento Fse e visto che il composto gli si lega, danneggiandolo. Il prossimo passo sarà fare questo all'intero virus e ottimizzare il composto", spiega Disney. Per trovare una molecola capace di legarsi all'Rna, gli studiosi hanno cercato in una banca data sui composti chimici, identificandone 26. Ulteriori test hanno fatto restringere la rosa a 3 molecole, e infine a C5, che è quella mostratasi più forte. I test hanno mostrato che C5 riduce l'efficacia d'azione dell'Fse, e di conseguenza la capacità del virus di sviluppare proteine essenziali. Per potenziare la potenza di C5, i ricercatori le hanno attaccato un'altra molecola - Ribotac - che la rende 10 volte più forte. Anche se servirà ulteriore lavoro per sviluppare un farmaco, questi risultati indicano che il genoma del coronavirus può essere preso come bersaglio da piccole molecole che ne riducono le funzioni.

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fonte:  Acs Central Science

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