Provato in laboratorio su cellule indica la strada per un farmaco
In sviluppo una nuova possibile arma contro il SarsCov2: è un composto che mette fuori uso il 'motore' che gli permette di replicarsi. I test condotti in laboratorio, su colture di cellule umane, hanno dimostrato che si tratta di un approccio possibile. Ora, come scrivono sulla rivista Acs Central Science i ricercatori dell'istituto californiano Scripps, guidati da Matthew Disney, bisogna andare avanti per sviluppare un farmaco con questa molecola. Il composto prende come bersaglio una struttura che si trova nell'Rna del virus, chiamata Fse (frameshifting element), che il SarsCov2 usa per generare nuove copie di se stesso dopo aver infettato le cellule. Il genoma dell'Rna del coronavirus è piegato in una forma unica, che può essere potenzialmente presa come bersaglio dai farmaci.
Una parte del suo Rna, l'Fse, contiene una sorta di forcina e altre strutture che aiutano il virus a tradurre i suoi geni in proteine. "La nostra è una prova di principio. Abbiamo messo dentro le cellule l'elemento Fse e visto che il composto gli si lega, danneggiandolo. Il prossimo passo sarà fare questo all'intero virus e ottimizzare il composto", spiega Disney. Per trovare una molecola capace di legarsi all'Rna, gli studiosi hanno cercato in una banca data sui composti chimici, identificandone 26. Ulteriori test hanno fatto restringere la rosa a 3 molecole, e infine a C5, che è quella mostratasi più forte. I test hanno mostrato che C5 riduce l'efficacia d'azione dell'Fse, e di conseguenza la capacità del virus di sviluppare proteine essenziali. Per potenziare la potenza di C5, i ricercatori le hanno attaccato un'altra molecola - Ribotac - che la rende 10 volte più forte. Anche se servirà ulteriore lavoro per sviluppare un farmaco, questi risultati indicano che il genoma del coronavirus può essere preso come bersaglio da piccole molecole che ne riducono le funzioni.
fonte: Acs Central Science
Rimosse 5 combinazioni e aggiunte 4 nuove combinazioni di patogeni resistenti agli antibiotici
La preoccupazione dei ricercatori riguarda soprattutto la quantità e tempestività della raccolta dei dati da parte delle autorità e la trasparenza con cui vengono diffusi ai cittadini e alla comunità scientifica
Ricoverato in terapia intensiva. Azienda 'non c'è allarme'
L'Organizzazione mondiale della sanità annuncia che un nuovo vaccino - chiamato Tak-003 - contro la dengue è in fase di prequalificazione
Rimosse 5 combinazioni e aggiunte 4 nuove combinazioni di patogeni resistenti agli antibiotici
Lo rivela lo studio, pubblicato su Cardiovascular Research, condotto dai ricercatori dell'Irccs San Raffaele di Roma con l'Università di Roma La Sapienza e l'Università di Napoli Federico II
La preoccupazione dei ricercatori riguarda soprattutto la quantità e tempestività della raccolta dei dati da parte delle autorità e la trasparenza con cui vengono diffusi ai cittadini e alla comunità scientifica
Ricoverato in terapia intensiva. Azienda 'non c'è allarme'
Eleonora Selvi, Presidente Fondazione Longevitas: Il 90 per cento degli adulti è a rischio di sviluppare il Fuoco di Sant’Antonio. La prevenzione vaccinale è investimento nel futuro sostenibile della nostra società sempre più longeva
Rimosse 5 combinazioni e aggiunte 4 nuove combinazioni di patogeni resistenti agli antibiotici
Giodice: “Quella che vivono quotidianamente le persone affette da Esofagite Eosinofila o altre patologie gastrointestinali eosinofile è una vera e propria odissea, alla ricerca di cure, ricerca e sostegno che faticano ad arrivare da parte delle Istit
A base di 17-Ohpc, sono usati anche per prevenire l'aborto
Commenti