I primi 5-8 secondi sono cruciali per frenare la nube di goccioline liberate da un colpo di tosse e ridurne il volume prima che cominci a disperdersi
I primi 5-8 secondi sono cruciali per frenare la nube di goccioline liberate da un colpo di tosse e ridurne il volume prima che cominci a disperdersi, diffondendo il coronavirus: la mascherina chirurgica riesce infatti a ridurre il volume della nube di sette volte. Lo dimostra la simulazione descritta sulla rivista Physics of fluids da due ricercatori dell'Istituto indiano di tecnologia di Bombay. Usando la teoria degli aerei a reazione e i dati sperimentali presenti in letteratura, hanno scoperto che i primi 5-8 secondi dopo il colpo di tosse sono cruciali nella sospensione delle goccioline d'aria espirate nell'aria e quindi per la diffusione del virus. Dopo un po' di tempo, la "nube di tosse" inizia a disperdersi. Senza la mascherina indosso, il volume della nube è circa 7 volte maggiore di quello che si ha con una mascherina chirurgica e 23 volte maggiore rispetto a chi indossa la FFp2. "Qualsiasi cosa che riduce la distanza percorsa dalla nube, come una mascherina, un fazzoletto o tossire nel gomito, restringe parecchio l'area sopra cui le goccioline si disperdono quando si tossisce, e perciò il rischio di infettarsi", aggiunge Rajneesh Bhardwaj, uno dei due autori dello studio.
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