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Da Ue via libera all'uso di crizanlizumab per la prevenzione delle Voc

Medicina Interna Redazione DottNet | 30/10/2020 15:25

Il farmaco biologico può essere somministrato come terapia aggiuntiva a idrossiurea/idrossicarbamide o come monoterapia nei pazienti per i quali questa terapia è inappropriata o inadeguata

La Commissione europea ha approvato l'uso di crizanlizumab per la prevenzione delle Voc, le crisi vaso-occlusive ricorrenti o "crisi dolorose" nei pazienti con anemia falciforme, a partire dai 16 anni di età. Questo farmaco biologico può essere somministrato come terapia aggiuntiva a idrossiurea/idrossicarbamide o come monoterapia nei pazienti per i quali questa terapia è inappropriata o inadeguata.  L'anemia falciforme è considerata una patologia ematologica rara, che in Europa colpisce circa 50.000 persone. Crizanlizumab si lega alla P-selectina, una proteina di adesione cellulare che svolge un ruolo centrale nelle interazioni multicellulari che possono provocare vaso-occlusione. "L'approvazione europea di questa opzione terapeutica rappresenta una notizia molto importante per i pazienti con anemia falciforme che dopo molti anni hanno a disposizione una nuova arma di trattamento in grado di migliorare la loro qualità di vita - ha commentato Lucia De Franceschi, docente di Medicina Interna all'Università degli Studi di Verona - Solamente crizanlizumab, grazie al suo peculiare meccanismo d'azione, è infatti in grado di agire sulla vasculopatia infiammatoria cronica che sta alla base delle numerose complicanze cliniche presenti sia nei soggetti adolescenti e adulti ma anche nei bambini.

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"Siamo orgogliosi che il nostro impegno pluriennale nella ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per le malattie ereditarie del sangue porti un cambiamento importante nel modo di trattare l'anemia falciforme - afferma Luigi Boano, General Manager di Novartis Oncology Italia - Questo traguardo ci permetterà di mettere a disposizione dei pazienti il primo farmaco mirato per la prevenzione delle crisi vaso-occlusive ricorrenti, che sconvolgono la vita dei pazienti dal punto di vista fisico, sociale ed emotivo e possono degenerare in complicazioni acute e a lungo termine". 

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