Non è il primo ma ripropone il tema della 'epidemia gemella'
Documentato in California un caso di co-infezione influenza-coronavirus in un paziente under-65: per quanto non sia il primo, l'evento pone l'accento sulla possibilità che la doppia infezione contemporanea da parte dei due virus è destinata a divenire più frequente e che possa debilitare le difese immunitarie del paziente. Già ad aprile scorso, sempre in California, era stato riportato un caso di co-infezione sul Journal of the American Medical Association, ma ad oggi resta da chiarire quanto sia comune e significativo questo tipo di evento.
A spingere la ricerca è stato un quesito ancora aperto: le cause biologiche alla base dei sintomi persistenti post Covid rimangono poco chiare, spiegano gli autori del lavoro pubblicato su 'Nature Genetics'
Il punto a Padova su ricerche 'Essential', 'Bicstar' e 'Drive-switch'
Ricerca italiana protagonista anche nei Paesi a basso reddito, ma incombe la minaccia dei tagli USA
Oms: il virus si è evoluto di nuovo e le mutazioni genetiche che ha subìto "possono consentire al virus di diffondersi più facilmente e rappresentare un rischio maggiore per la salute umana"
Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori
Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna
Lo rivela una ricerca sul New England Journal of Medicine
Nello spot di Italia Longeva il rapporto speciale tra nonno e nipote per sensibilizzare sulla importanza della prevenzione vaccinale per difendersi dalle malattie più temibili nella terza età
Commenti