
Entrambi puntano sullo stimolare le difese immunitarie dell'organismo. Al via le sperimentazioni
Il vaccino, ma non solo. Contro il virus SarsCov2 si continuano a sperimentare nuove terapie farmacologiche, con l'idea di affiancarle in futuro alla vaccinazione o usarle in chi non può vaccinarsi. Due gli studi più promettenti al momento: uno è quello pubblicato sulla rivista Science dal Karolinska Institute su dei nuovi nanoanticorpi, sviluppati a partire da lama e alpaca, mentre l'altro è sull'interferone beta, che verrà testato su 600 pazienti ricoverati in ospedale in una vasta sperimentazione in 20 paesi, coordinata dal Regno Unito. Entrambi i lavori puntano sullo stimolare le difese immunitarie dell'organismo.
In particolare i nanoanticorpi, al cui sviluppo collaborano anche l'università di Bonn e lo Scripps Research Institute della California, bloccano la proteina spike, impedendole di attaccarsi alla cellula umana e aprire la strada al virus.
Per generare i nanoanticorpi, dei lama e alpaca, il cui sistema immunitario produce naturalmente anticorpi e nanoanticorpi, sono stati vaccinati con la proteina spike del coronavirus. Tra i nanoanticorpi generatisi, i ricercatori hanno selezionato quelli che si attaccavano meglio, identificandone quattro molto efficaci. Un'azienda spin-off dell'università di Bonn si prepara a testarli in sperimentazioni cliniche sull'uomo. E' già invece partita la sperimentazione su più vasta scala per mettere alla prova la nuova terapia anti-Covid a base di interferone beta, messa a punto dall'ospedale universitario di Southampton, come riporta la Bbc. L'obiettivo è usarlo per stimolare il sistema immunitario e le cellule a combattere il virus. I dati della sperimentazione di fase II, fatta l'anno scorso su un centinaio di pazienti, sono promettenti e mostrano una riduzione di quasi l'80% del rischio di sviluppare una forma grave di Covid nei ricoverati in ospedale.
Un ciclo di questa terapia costerebbe circa 2200 euro. L'interferone beta è una delle prime linea di difesa del corpo contro i virus ed è usato anche nella terapia per la sclerosi multipla. Il SarsCov2 sembra però bloccare la sua produzione per sfuggire al sistema immunitario. Il nuovo farmaco viene rilasciato direttamente nelle vie aeree con un nebulizzatore. L'idea è che facendo arrivare la proteina nei polmoni si stimoli una risposta anti-virale più forte, anche nei pazienti con sistema immunitario già indebolito. I risultati dovrebbero arrivare all'inizio dell'estate.
fonte: Science, ansa
“Serve un’alleanza concreta per proteggere i più fragili da un virus che ha conseguenze profonde non solo per i pazienti, ma anche per le famiglie e per l’intero sistema di cura” dice Barbaglia, Presidente dell’Associazione Respiriamo Insieme
I risultati dello studio hanno dimostrato chiaramente che il trattamento con indometacina era associato a un significativo miglioramento dei sintomi e dei livelli di saturazione dell'ossigeno
Lo rivela uno studio pubblicato su MDPI Applied Sciences e condotto dal team di ricerca ed innovazione di ELT Group e della controllata E4Life in collaborazione con il Dipartimento Energia del Politecnico di Torino
Firmato accordo Società Farmacologia e EGUALIA per la formazione
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
Commenti