Il dato emerge dal progetto sulla mortalità perinatale Spitoss pubblicato sul rapporto Istisan dell'Istituto superiore di sanità
La cittadinanza straniera, le gravidanze multiple, i trattamenti di procreazione medicalmente assistita e il parto pretermine prima delle 32 settimane di gestazione sono i principali fattori associati alle morti dei bambini tra le 28 settimane di gestazione e i primi 7 giorni di vita: è quanto emerge dal progetto sulla mortalità perinatale Spitoss pubblicato sul rapporto Istisan dell'Istituto superiore di sanità (Iss). Il progetto, iniziato nel 2017 e terminato nel 2019, ha coinvolto 3 regioni, Lombardia, Toscana e Sicilia. In questo periodo di tempo i presidi sanitari coinvolti hanno segnalato 830 casi di morte perinatale, di cui 421 in Lombardia, 125 in Toscana e 284 in Sicilia. Il 58,3% dei casi è costituito da morti in utero prima del parto, il 4,3% da morti in utero durante il parto, e il 37,3% da morti neonatali.
Il Polygenic Risk Score come nuovo strumento per la diagnosi precoce di una condizione che affligge fino al 18% delle donne
La vitamina D influisce sulla qualità degli ovociti, l’aumento della melanina regolarizza il ciclo mestruale, i ritmi più rilassati migliorano l’intimità
Con 'Ascot' per il ringiovanimento ovarico il 7% di successi
Lo studio IVI approfondisce la tecnica ASCOT per il ringiovamento ovarico, con una versione in 4 fasi che costituisce il trampolino per progettare trattamenti più efficaci e personalizzati per le pazienti con riserve ovariche compromesse
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Dallo studio emerge anche che il 41% degli italiani del Sud e delle isole si dichiara complessivamente poco soddisfatto del sistema sanitario regionale
Nel nostro Paese le malattie valvolari cardiache colpiscono annualmente il 13 per cento degli individui di età superiore ai 65 anni. Presentate in Senato le iniziative per promuovere la cultura dello screening e la diagnosi precoce
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
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