La terza dose di vaccino migliora la potenziale risposta alle varianti in chi non è mai stato infettato dal virus
Il massimo livello di protezione contro Sars-Cov-2 lo hanno le persone guarite da Covid-19 e poi vaccinate, perché possono contare su una quantità e qualità maggiore di anticorpi. A sottolineare come la cosiddetta 'immunità ibrida' possa fornire un miglior scudo, è un articolo su Nature che sottolinea anche come la terza dose di vaccino migliori la potenziale risposta alle varianti in chi non è mai stato infettato dal virus. Lo studio, a prima firma di Emanuele Andreano, ricercatore del Monoclonal Antibody Discovery (MAD) Lab di Fondazione Toscana Life Sciences e che vede la firma anche di Rino Rappuoli, professore di Biologia molecolare presso il dipartimento di Biotecnologie, chimica e farmacia dell'Università di Siena, ha arruolato 10 vaccinati, di cui 5 erano stati esposti all'infezione in passato, mentre gli altri 5 non avevano mai contratto il virus. Quindi, esaminando il loro plasma, i ricercatori hanno confrontato la natura della risposta anticorpale contro il virus Wuhan originale e le successive varianti, caratterizzando ogni singola cellula B in grado di produrre anticorpi.
L’infezione prolungata ha portato all’emergere di una nuova variante immuno-evasiva a causa dell’ampia evoluzione all’interno dell’ospite. Il paziente è poi deceduto
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