Canali Minisiti ECM

L’eclissi della riabilitazione non-Covid durante la pandemia Covid19

Medicina Fisica e Riabilitazione Redazione DottNet | 29/10/2021 16:03

Ma non sempre si può attendere quando la priorità è prevenire la disabilità

Il mondo dei fisiatri, i medici specialisti in Medicina Fisica e Riabilitativa (MFR), ha partecipato con dedizione e disponibilità alle esigenze della fase acuta della pandemia. In tutti gli ospedali, in tutti gli ambiti, gli specialisti fisiatri hanno operato per rispondere alle esigenze cliniche internistiche, oppure per difendere le loro realtà specialistiche, dove queste non sono state destinate ad altre attività.

Ma cosa ne è stato della riabilitazione non-Covid durante la pandemia? Si è praticamente eclissata. Ne ha parlato Antonio Robecchi Majnardi, medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa – aiuto primario all’Istituto Auxologico Italiano, al 49° Congresso nazionale Simfer che si tiene al MiCO Convention Centre di Milano.

pubblicità

«La fase immediatamente post-acuta della pandemia Covid», ha detto Robecchi Majnardi, «a partire da aprile 2020, ha visto una riorganizzazione delle attività sanitarie applicando il modello hub-spoke che non ha considerato le attività riabilitative: dalla degenza al territorio i bisogni neuromotori dei pazienti affetti da disabilità sono stati lasciati in secondo piano». «Non sono state date indicazioni specifiche ai reparti riabilitativi rimasti», è il j’accuse del fisiatra lombardo, «in particolare relativamente alla gestione dei pazienti affetti da patologia neuromotoria nei quali era sovrapposta la positività al SARS-CoV2, indipendentemente che quest’ultima fosse in relazione causale oppure incidentale con la patologia di base».

Questo nonostante ci siano consolidate evidenze in letteratura di come il trattamento riabilitativo - intensivo, integrato e multidisciplinare - in fase acuta permetta di migliorare gli outcome di recupero e ridurre i costi sanitari e sociali connessi con la disabilità. «Quanto è accaduto è la prova provata della obsoleta, tenace e persistente idea che la Medicina fisica e riabilitativa si faccia carico di trattamenti tardivi di altre patologie. Ma non è così», ha detto Robecchi Majnardi.

«Allo specialista fisiatra è chiaro che non tutti i deficit funzionali possono attendere nel tempo di essere trattati quando la priorità è prevenire la disabilità. Bisogna considerare anche dal punto di vista culturale il punto di vista riabilitativo (che guarda alla funzione), che intende la cura come un unico processo in fasi diverse, che parte dall’acuto e giunge fino al territorio e che va ridisegnato alla luce di una nuova consapevolezza strutturata della longitudinalità dell’intervento riabilitativo».

In altre parole, «si deve superare il concetto obsoleto che la Medicina Fisica e Riabilitativa sia un mero trattamento generico e sintomatico di sequele tardive di "vere" malattie». Esiste una tempo-dipendenza dell’intervento riabilitativo. Altrimenti, come diceva Marco Masini in una vecchia canzone, «il domani diventa mai».

Commenti

I Correlati

Molte ricerche hanno evidenziato un aumento dei congedi, di assenze per malattia, molto importante dopo la pandemia e anche della disoccupazione

Bassetti: "Allarme ignorato in Italia". Nuovi dati Oms-Unicef: "Milioni bimbi a rischio". Kluge: "Anche 1 solo contagio sarebbe invito urgente ad agire"

Sivemp, salute animale e umana sono strettamente legate

I posti a Medicina sono destinati ad aumentare rispetto agli anni precedenti. A confermarlo è la Ministra dell’Università e della Ricerca, che ha appena firmato i Decreti

Ti potrebbero interessare

“La riabilitazione tra passato, presente e futuro. Chi eravamo, chi siamo, chi vorremmo essere”

Vitacca (Aipo), sarà un lavoro muscolare, motorio e psicologico

Basta un ora a settimana di allenamento contro resistenza per ridurre il rischio di insorgenza della malattia.

La sindrome del tunnel carpale è una malattia reumatica che riguarda il nervo mediano del polso.

Ultime News

Indagine Groupama, cresce l'importanza di altre figure

La prevenzione visiva, non solo come mezzo di risparmio economico, ma come beneficio per tutte le fasce d'età, sin dai primi giorni di vita, diventa un pilastro essenziale

La proposta di legge di iniziativa dell’On. Roberto Pella è stata approvata il 28 maggio in Commissione Affari Sociali della Camera, ed è stata calendarizzata per la votazione in Aula

Il fondo immobiliare che realizzerà le case "spoke" le affiderà ai medici interessati in affitto o in leasing