L'incremento sale a 765 euro per chi ha un reddito imponibile tra i 42 e i 54mila euro. Il 20% di famiglie più povere tagliato fuori per l'incapienza
La riforma fiscale comporterà una riduzione del prelievo di circa 264 euro medi procapite (circa l'uno per cento del reddito disponibile) per 27,8 milioni di contribuenti, pari a circa due terzi del totale ma darà vantaggi soprattutto ai redditi medio alti. E' quanto emerge da una microsimulazione dell'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) dalla quale si evince che la riduzione di imposta in valore assoluto è maggiore nelle classi di reddito medio-alte, con un beneficio medio di circa 765 euro per i contribuenti con reddito imponibile tra i 42.000 e i 54.000 euro.
Ad avvantaggiarsene saranno soprattutto le fasce di reddito tra i 35mila e i 50mila euro annui, mentre per i redditi più bassi i risparmi saranno piuttosto esigui. La conferma arriva anche dai calcoli dell'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), secondo i quali i dirigenti avranno una riduzione media di imposta di circa 368 euro, più del doppio di quella prevista per gli operai che è di 162 euro.
Tutti i contribuenti in questa classe beneficiano di una riduzione di imposta comunque maggiore di 500 euro. Ai contribuenti in questo intervallo di reddito, che rappresentano il 3,3% del totale della platea, affluisce il 14,1% delle risorse complessive (pari a circa 1 miliardo). La riforma fiscale 2022 "è clamorosamente sbugiardata dall'Ufficio parlamentare di bilancio che conferma l'analisi della Uil sulla iniquità ed inefficacia dell'intervento - commenta il segretario confederale Domenico Proietti - . L'85% dei lavoratori e pensionati, riceve solo qualche briciola", proprio per questo il sindacato continuerà nella sua battaglia per un reale taglio delle tasse a lavoratori dipendenti e pensionati e per una svolta epocale nella lotta all'evasione fiscale.
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