I topi infettati con Omicron avevano una minore carica virale sia nel naso, sia in bocca, sia nei polmoni
La variante Omicron causa un'infezione meno severa rispetto alle altre versioni del virus SARS-CoV-2 anche negli esperimenti condotti sugli animali. Un altro indizio a sostegno della minore aggressività della nuova variante arriva da uno studio condotto da un gruppo di ricerca internazionale coordinato dall'University of Liverpool e reso disponibile in pre-print sul database bioRxiv. Fin dai primi giorni successivi alla comparsa della nuova variante, si sono accumulate osservazioni che indicavano una minore gravità dell'infezione nei pazienti infettati da Omicron, tuttavia ancora non è stato chiarito se ciò sia dovuto a una effettiva minore aggressività del virus o alla protezione offerta da precedenti infezioni o dalla vaccinazione.
Schillaci: "Il disegno di legge delega al Governo avvia un significativo e profondo processo di riforma dell’attuale sistema delle professioni sanitarie per renderlo più efficiente, inclusivo e attrattivo"
Senna (Cao), "già troppi professionisti, rischio disoccupati"
"La cosiddetta “clinicizzazione” è un inganno. Con questa pratica, interi ospedali vengono consegnati alle Università, che li occupano nominando “ad personam” professori a capo di reparti e unità operative"
De Palma: "In un Paese che invecchia rapidamente, con una popolazione fragile che necessita di sempre maggiore assistenza, perdiamo ogni anno in media 10mila colleghi dalle corsie"
Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori
Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna
Lo rivela una ricerca sul New England Journal of Medicine
Nello spot di Italia Longeva il rapporto speciale tra nonno e nipote per sensibilizzare sulla importanza della prevenzione vaccinale per difendersi dalle malattie più temibili nella terza età
Commenti