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Medici di famiglia, cresce l'insofferenza: 1 e 2 marzo scioperano Smi e Simet

Medicina Generale Redazione DottNet | 15/02/2022 17:35

La Fp-Cgil conferma il prosieguo dello stato di agitazione. La Fimmg non aderisce a nessuna protesta

Mentre la Fimmg si astiene da qualcunque manifestazione di protesta, “Le organizzazioni sindacali, SMI, SIMET, hanno indetto lo sciopero per tutti i medici dell’area convenzionata, con la chiusura  degli ambulatori il 1 e 2 marzo e hanno convocato una manifestazione a Roma il 2 marzo dalle ore 9.00 -13.00  al Ministero della Salute in Lungotevere Ripa, 1”. Così una nota i due sindacati rendono pubblico il doppio appuntamento. “Il malessere della categoria è palpabile: carichi di lavoro insostenibili mancanza di tutele, burocrazia aberrante e non ultimo il mancato indennizzo alle famiglie dei colleghi deceduti per covid. Uno schiaffo, da parte dello Stato, soprattutto agli orfani di quei medici”.

Scioperiamo perché rivendichiamo, come tutti gli altri lavoratori, tutele concrete quali ferie, maternità, malattia; reclamiamo tutele certe in materie di sostegno ad handicap  e sostituzioni per poter fruire del meritato riposo, nonché politiche serie sulle pari opportunità. In questa pandemia, che  ha travolto il mondo, sono le donne medico che hanno pagato il prezzo più alto.

Il diritto al lavoro si deve coniugare al diritto alla  vita familiare e personale”. “Vogliamo riappropriarci del nostro ruolo e della nostra dignità  professionale per poter curare al meglio i pazienti che a noi si sono affidati; in questo senso siamo impegnati a garantire a tutti i cittadini parità di accesso e immediate risposte in rapporto ad uguali bisogni di salute”.
 
Scioperiamo perché vi è la necessità che vi siano più medici sul territorio: ad oggi nel nostro Paese sono più di tre milioni i cittadini senza medico di famiglia. Le postazioni di guardia medica o vengono chiuse o accorpate per mancanza di personale. Le ambulanze  del 118 sono senza medico a bordo.  Vogliamo che i giovani medici siano attratti da questa professione, che oggi disertano al pari dei vecchi che si prepensionano. È ormai ineludibile l’istituzione di un corso di specializzazione in medicina generale. Vogliamo dire basta alla strisciante privatizzazione della medicina generale. Il nostro sciopero, in definitiva, ha lo scopo di salvare i medici per salvare  il Servizio Sanitario Pubblico. Chiediamo ai cittadini di essere al nostro fianco” conclude la nota.

Intanto la Fp-Cgil conferma che “Lo stato di agitazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta non si ferma. È necessario costruire una mobilitazione ampia e partecipata su tutto il territorio nazionale, che coinvolga le cittadine, i cittadini e tutti gli operatori sanitari. Perché l'assistenza di base offerta alla cittadinanza riguarda tutto il Paese e non le corporazioni”. "Se vogliamo costruire sui territori delle comunità di cura, superando l'attuale frammentazione organizzativa della medicina generale, - continua - dobbiamo coinvolgere la società civile a sostegno dei professionisti, soffocati dagli obblighi burocratici e isolati negli studi privati, senza tutele contrattuali e senza sostegno organizzativo. Con il Pnrr che prevede la costruzione delle case di comunità abbiamo l'occasione unica di costruire servizi di salute bio-psico-sociali integrati con gli enti locali e con la scuola. Opportunità da non sprecare, lasciando immodificato l'attuale sistema delle cure primarie”.
 
Per queste ragioni, prosegue, “serve ricomporre la filiera formativa e contrattuale, integrando le cure territoriali in modelli organizzativi che mettano al centro l’assistenza complessiva ai bisogni della cittadinanza. Per questo prosegue la nostra mobilitazione che ha lo scopo di parlare agli operatori ma anche ai cittadini”, conclude la Fp Cgil.

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