Più infarti e ictus con calcio coronarico e lipoproteine alte
Alte quantità di lipoproteina (un tipo di colesterolo 'cattivo' legato molto alla genetica) o di calcio coronarico (un marker dei depositi di placca attorno al cuore) sono associati a un maggiore rischio di infarto o ictus, anche del 22% su 10 anni, rispetto al 10-15% in più di chi aveva solo uno di questi due fattori alti. A dirlo è un lavoro dell'Ut Southwestern Medical Center pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology. Secondo quanto emerso, il mix della presenza dei due fattori aumenta il rischio cardiovascolare. La lipoproteina è una particella di colesterolo che viene considerata alta quando è superiore a 50 mg/dl.
Con uso tempestivo +50-70% di sopravvivenza ad arresto cardiaco
Allo stroke sopravvivono 45mila pazienti, che si trovano però a fare i conti con deficit motori (il 40% di loro) e cognitivi (più del 50%)
È un dispositivo temporaneo, utile soprattutto nei bambini
Colivicchi: "Tutti dovrebbero conoscere i propri valori di colesterolo nel sangue, facendo attenzione al colesterolo LDL; infatti, questo potrebbe portare a gravi e irreversibili problemi di salute”
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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