E' una sfida che le farmacie dovranno raccogliere, soprattutto nella fase post-emergenziale, per fornire nuove servizi e radicarsi sul territorio
La telemedicina rappresenta un’opportunità per le farmacie di guadagnare una sempre maggiore centralità nell’assistenza sanitaria di prossimità supportando i pazienti nella fruizione di questi servizi. Le farmacie, infatti, per la loro capillare distribuzione sul territorio,riporta Agendadigitale.it, rappresentano la prima interfaccia del cittadino con il SSN, cui possono offrire importanti servizi di supporto alla salute: da quando è stato introdotto il modello della “farmacia dei servizi” molti passi avanti sono stati fatti in questa direzione, ma ancora molti ne possono essere compiuti grazie all’evoluzione tecnologica e ai nuovi strumenti digitali.
Le linee guida precisano che, nel caso in cui “il paziente fosse in difficoltà a reperire presso il proprio domicilio gli strumenti informatici per la televisita”, verranno valutati “opportuni accordi che permettano di usufruire in modo conveniente di postazioni dedicate messe a disposizione da enti prossimi al domicilio dello stesso” tra cui le farmacie.
Al riguardo, il decreto-legge n. 137/2020 (convertito nella legge 176/2020) ha previsto che, al fine di favorire l’accesso a prestazioni di telemedicina da parte dei cittadini dei piccoli centri urbani, alle farmacie che operano nei comuni o centri abitati con meno di 3.000 abitanti è riconosciuto un contributo sotto forma di credito d’imposta nella misura del 50%, fino a un importo massimo di 3.000 euro per ciascun soggetto beneficiario e comunque nei limiti di spesa di 10,715 milioni di euro per l’anno 2021, delle spese per l’acquisto e il noleggio, nell’anno 2021, di apparecchiature necessarie per l’effettuazione di prestazioni di telemedicina.
Tale norma demandava a un decreto del Ministro della salute la definizione dei criteri e delle modalità di attuazione del contributo, sotto forma di credito d’imposta, con particolare riguardo agli investimenti che danno accesso al beneficio, alle procedure di concessione e di utilizzo del contributo, alla documentazione richiesta, alle condizioni di revoca e all’effettuazione dei controlli.
Il previsto decreto attuativo è stato adottato il 30 ottobre 2021 (e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 dicembre 2021). Tale decreto specifica che sono ammissibili all’agevolazione le spese sostenute nell’anno 2021 per l’acquisto e il noleggio di una lista di apparecchiature necessarie per l’effettuazione delle prestazioni di telemedicina, quali:
È inoltre specificato che:
La telemedicina rappresenta un nuovo strumento attraverso cui la farmacia può affermare la propria centralità come fornitore di servizi sanitari di prossimità, favorendo l’accesso alla telemedicina e quindi, da ultimo, agevolando l’accesso all’assistenza sanitaria anche nei contesti più difficili.
Già in relazione alla gestione della pandemia, le farmacie - si legge su Agendadigitale.it - hanno dimostrato di essere in grado di operare come fondamentale presidio locale per la fornitura di servizi sanitari essenziali per la diagnosi del Covid e la sua prevenzione. Come affermato in una sentenza del Consiglio di Stato del 4 gennaio 2021 n. 111: “si è consumata una profonda transizione del ruolo della farmacia da una più tradizionale attività di mera distribuzione di prodotti farmaceutici, verso un ruolo di erogazione di prestazioni e servizi (…). La Farmacia stessa è ormai un centro sociosanitario polifunzionale a servizio della comunità e punto di raccordo tra ospedale e territorio e front-office del Servizio sanitario nazionale”.
La telemedicina si pone quindi come la nuova sfida che le farmacie dovranno raccogliere, soprattutto nella fase post-emergenziale, per continuare a mantenere il ruolo che hanno guadagnato nel tempo e significativamente rafforzato negli ultimi mesi di pandemia.
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