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Studio israeliano smentisce Pfizer: quarta dose vaccino Covid non necessaria

Infettivologia Redazione DottNet | 17/03/2022 19:44

“In termini di efficacia contro le infezioni della quarta dose abbiamo riscontrato che i tassi di infezione tra le persone vaccinate erano solo leggermente inferiori a quelli del gruppo di controllo”

Per le persone sane, la quarta dose di vaccino contro Covid-19 offre benefici marginali rispetto a tre dosi. Lo sostiene uno studio dell’israeliano Sheba Medical Center pubblicato sul New England Journal of Medicine che ha valutato l’efficacia della dose aggiuntiva di vaccino a mRNA in 274 operatori sanitari. Dopo la quarta dose, “non abbiamo riscontrato differenze, sia in termini di livelli di anticorpi IgG sia in termini di livelli di anticorpi neutralizzanti, che hanno raggiunto un livello simile a quello misurato un mese dopo la somministrazione della terza dose“, ha affermato il primo firmatario dello studio Gili Regev-Yochay.

Di fatto lo studio smentisce le affermazioni dell'amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, che pochi giorni fa aveva detto: "In autunno sarà necessaria una quarta dose di vaccino anti Covid per tutti".

 In un'intervista rilasciata alla Cbs aveva infatti spiegato che nonostante la protezione con tre dosi sia efficace contro i ricoveri e i decessi non lo è al 100% contro le infezioni. Dunque il rischio è che dopo l'estate il virus possa riprendere a circolare con maggiore intensità infettando nuovamente proprio a causa della minore protezione fornita da tre dosi di vaccino. "Lo dico oggi per Pfizer, ma è lo stesso discorso già fatto per Moderna: è gravissimo che i Ceo di grandi aziende farmaceutiche parlino, come esperti, della necessità di una quarta dose di vaccino anti-Covid. E' fuori luogo che l'amministratore delegato di un'azienda dica quello che si deve fare", aveva tuonato Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova contro la dichiarazione di Bourla.

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Secondo i ricercatori israleliani i livelli di anticorpi sono risultati in linea con il rischio di infezione: si sono ammalati di Covid-19 il 25% del gruppo di controllo che aveva ricevuto solo tre dosi, il 18,3% nel gruppo che aveva ricevuto la quarta dose con il vaccino Pfizer-BioNTech, il 20,7% di chi la aveva ricevuto con Moderna. “In termini di efficacia contro le infezioni della quarta dose – sia di Pfizer sia di Moderna – abbiamo riscontrato che i tassi di infezione tra le persone vaccinate erano solo leggermente inferiori a quelli del gruppo di controllo”, ha aggiunto Regev-Yochay. “Tuttavia, va sottolineato che la terza dose è estremamente importante per chi non ha ancora contratto il Covid-19, e la quarta dose è molto probabilmente importante per le persone con fattori di rischio; per queste persone un quarto vaccino potrebbe proteggere da forme gravi della malattia”.

Questo studio si aggiunge a una serie di studi condotti da Sheba con l’obiettivo di fornire “una base scientifica per la gestione di una pandemia che ha provocato il caos in tutto il mondo. Grazie alla coorte di Sheba e alla pletora di dati che abbiamo accumulato dall’inizio della pandemia, continuiamo a condurre studi internazionali che fanno luce sul comportamento del virus e sull’efficacia dei vaccini- conclude il professor Regev-Yochay- e servono i decisori nel determinare la politica sanitaria in Israele e nel mondo”.


 

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