L'aumento dei prezzi dell’energia, e in particolare l’aumento dei costi del carburante, sta avendo un impatto immediato e significativo sul settore della distribuzione di farmaci e servizi sanitari
La denuncia arriva dalla Girp, l’associazione europea dei distributori sanitari a servizio completo, che sono costretti a “far fronte a ulteriori pressioni e oneri finanziari a momento in cui devono ancora fare i conti con gli impatti di Covid-19 sulla catena di approvvigionamento e sulla loro forza lavoro”. In pratica l'aumento dei prezzi dell’energia, e in particolare l’aumento dei costi del carburante, sta avendo un impatto immediato e significativo sul settore della distribuzione di farmaci e servizi sanitari, situazione che rappresenta una minaccia imminente e crescente per la distribuzione di prodotti medici e non medici alle farmacie, ospedali e altri operatori sanitari.
Quasi tre quarti di tutti i medicinali usati per curare tutte le malattie e condizioni in Europa, ricorda la Girp, sono distribuiti attraverso distributori a servizio completo, la cui attività e i cui margini di remunerazione nella maggior parte dei Paesi europei sono regolamentati dal governo: i distributori non possono quindi influenzare la domanda dei medicinali, guidata dai medici, né i loro prezzi, gestiti dai produttori e stabiliti insieme alle autorità nazionali.
Il caro-energia, in questo modo, finisce per scaricarsi in via diretta sui distributori farmaceutici, mettendo in gravissimo pericolo il proseguimento del loro servizio. Da qui la richiesta del Girp a istituzioni e responsabili politici dell’Unione europea a riconoscere il ruolo di “collegamento vitale” dei distributori nel sistema di assistenza sanitaria con “la consegna sicura ed efficiente di medicinali e dispositivi” e l’invito a trovare insieme “soluzioni praticabili a breve termine come i sussidi all’energia e i costi del carburante e le modifiche ai prezzi e ai rimborsi” per alleggerire il peso dell’aumento dei costi energetici che i grossisti sono costretti a subire.
Senza interventi di ristoro, scrive il Girp, “i distributori sanitari a servizio completo potrebbero essere costretti a ridurre il numero di consegne”, con inevitabili ripercussioni sull’accesso dei pazienti ai medicinali in tutta l’Unione europea. La sigla europea dei distributori invita le istituzioni della Ue “a incoraggiare e collaborare con gli Stati membri dell’Unione europea per promuovere misure, come la revisione degli attuali meccanismi di tariffazione e rimborso e l’applicazione di una remunerazione che consenta sostenibilità finanziaria della distribuzione a servizio completo settore che è un fattore chiave per la resilienza complessiva di un sistema sanitario”.
Dopo un’analisi su come, a livello più generale, sia vitale gestire un elemento critico come l’aumento dei costi energetici con interventi che assicurino equilibrio, perequazione e sostegno intersettoriale, con una politica energetica che persegua l’obiettivo primario di ripristinare un equilibrio e permetta “che le aziende europee rimangano competitive a livello internazionale in futuro”, Girp esplicita alcune “recommendations” alle autorità europee “per supportare la sostenibilità finanziaria del servizio”.
“Sebbene la remunerazione per i distributori di servizi sanitari a servizio completo sia regolamentata a livello nazionale, bisognerebbe garantire che il costo della conformità sia trasparente per essere adeguatamente coperto dai diversi sistemi di remunerazione nazionali per i distributori di servizi sanitari” scrive il Girp, chiedendo di “rivedere le normative vigenti e supportare le linee guida per l’industria, per identificare le efficienze che potrebbero essere realizzate in sicurezza pur mantenendo elevati standard di assistenza e servizio. Misure come l’adozione diffusa di un uso più eco-sostenibile della fatturazione elettronica per le farmacie, invece della fatturazione cartacea, potrebbero far risparmiare ai distributori sanitari centinaia di migliaia di euro all’anno”.
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