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BPCO: la tripla associazione fissa in formulazione extrafine di Chiesi è disponibile in inalatore a polvere

Farmaci Redazione DottNet | 07/04/2022 12:17

Il farmaco, sviluppato in formulazione extrafine, può essere somministrato tramite dispositivo NEXThaler che si caratterizza per l’elevata semplicità d’uso

Chiesi Italia, la filiale italiana del Gruppo Chiesi, annuncia che è stata approvata la rimborsabilità in Italia della tripla associazione fissa beclometasone dipropionato/ formoterolo fumarato diidrato/ glicopirronio in formulazione extrafine, in un unico inalatore a polvere secca (dry powder inhaler, DPI), indicata come terapia di mantenimento in pazienti adulti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) da moderata a grave.
 
A seguito dell’approvazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco, la tripla terapia di Chiesi in combinazione fissa di un corticosteroide inalatorio (ICS), un β2 agonista a lunga durata d’azione (LABA) e un antagonista muscarinico a lunga durata d’azione (LAMA) da oggi è disponibile anche come polvere inalatoria, somministrata tramite dispositivo NEXThaler, che si affianca alla formulazione spray predosato (pressurised metered dose inhaler, pMDI), offrendo così ai pazienti e ai medici la possibilità di personalizzare la scelta dell’inalatore per una combinazione ottimale farmaco/dispositivo, a beneficio dell’efficacia della cura e di una maggiore aderenza alla terapia, tra le principali sfide nel trattamento della patologia.
 
La BPCO è una malattia polmonare progressiva caratterizzata da un’ostruzione cronica delle vie aeree che interferisce con la normale respirazione. In Italia interessa il 3,1% della popolazione, con un trend in crescita negli ultimi dieci anni (nel 2010 la prevalenza era del 2,8%)1.

Per le sue caratteristiche, la BPCO va trattata con regolarità, al fine di ridurre l’impatto della malattia sulla vita quotidiana e di evitare peggioramenti improvvisi dei sintomi (riacutizzazioni), che possono rendere necessario il ricovero in ospedale e avere esiti fatali. Ogni anno in Europa si registrano 300.000 decessi per BPCO2, che rappresenta la terza causa di morte nel mondo3.
 
La tripla terapia di Chiesi nel dispositivo NEXThaler si caratterizza per l’elevata semplicità d’impiego dell’erogatore che rilascia il farmaco, che non richiede coordinazione tra la mano e il respiro. L’inalatore è stato pensato per essere il più possibile Patient friendly: è dotato di un triplice meccanismo di feedback, visivo/sonoro/gustativo, che guida il paziente nell’esecuzione di una corretta manovra inalatoria, indicando se è stata effettuata un’assunzione efficace ed evitando lo spreco di dosi. Necessita, inoltre, di un’attività di manutenzione minima.
 
“Le triple associazioni fisse hanno dimostrato di essere i farmaci più efficaci nella prevenzione delle riacutizzazioni della BPCO, responsabili della progressione della malattia”, spiega Alberto Papi, Direttore della Clinica di Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università di Ferrara.
“Per le patologie respiratorie la scelta dell’inalatore è una tappa cruciale ai fini dell’efficacia del trattamento. Poter offrire al paziente il dispositivo più adatto alle sue capacità di assumere il farmaco inalatorio, vuol dire aiutarlo ad essere più aderente alla cura, a beneficio di un miglior controllo della malattia. La tripla associazione fissa ICS/LABA/LAMA in un unico dispositivo a polvere secca, non richiedendo coordinazione tra l’atto di erogazione e l’inalazione, può rappresentare un’opzione terapeutica ottimale per i pazienti sia moderati che gravi”.
 
La tripla terapia in polvere nel dispositivo NEXThaler è stata approvata nell’Unione Europea sulla base dello studio TRI-D4 che ha confermato i dati di efficacia e sicurezza della formulazione spray in pazienti con BPCO da moderata a grave4. Gli studi clinici randomizzati TRILOGY, TRINITY e TRIBUTE avevano già stabilito che la tripla associazione fissa BDP/FF/GB è un trattamento efficace e ben tollerato per la BPCO da moderata a grave5,6,7. La formulazione extrafine, peculiare della tripla terapia di Chiesi, consente di erogare i tre principi attivi in particelle di piccole dimensioni, favorendo così una distribuzione omogenea e un’elevata deposizione nelle piccole vie aeree.
 
Siamo orgogliosi di aver raggiunto questo nuovo importante traguardo che conferma la volontà di Chiesi Italia di mettere a disposizione dei pazienti affetti da BPCO e dei medici un portfolio completo di soluzioni terapeutiche efficaci, sicure e sempre più facili da assumere. La tripla associazione fissa disponibile sia in pMDI che DPI consentirà ad un numero più ampio di pazienti di usufruire di una terapia semplice ed appropriata”, dichiara Raffaello Innocenti, Amministratore delegato di Chiesi Italia. “In qualità di leader in ambito respiratorio e in linea con i valori di azienda B Corp orientati alla Patient Centricity, siamo impegnati a garantire l’accesso al trattamento più adeguato alle esigenze cliniche ma anche alle preferenze dei pazienti affetti da BPCO, con l’obiettivo di aiutarli a gestire al meglio le sfide poste da questa malattia cronica potenzialmente invalidante e di migliorare la loro qualità della vita”.
 
 

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