"Nel triennio 2023-2025, la spesa sanitaria prevista decrescerà a un tasso medio annuo dello 0,6 per cento"
"L’avvio in Parlamento, della discussione del Documento di Economia e Finanza (DEF) del 2022 che tratteggerà l’impostazione per la legge di bilancio, di quest’anno e dei prossimi tre, non promette niente di buono per la sanità e per i medici. Nel triennio 2023-2025, la spesa sanitaria prevista decrescerà a un tasso medio annuo dello 0,6 per cento", così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani.
"Il Covid 19 ha messo in mostra le debolezze del nostro Servizio Sanitario Nazionale e ha sottolineato la necessità di rafforzare la sanità e la medicina del territorio per non mettere a rischio la salute dei cittadini.
"Bisogna dare più fondi alla sanità pubblica e meno agli armamenti. La salute è un bene primario, elemento importante di coesione sociale e non può essere compresso.Dopo due anni di pandemia e con il virus ancora in circolazione è necessario proseguire a destinare nuove risorse per la sanità. Si trovi una soluzione urgente alla carenza di medici in Italia. Si potenzi la medicina territoriale, come primo presidio sanitario del territorio e si rafforzi quella ospedaliera. Il Documento di Economia e Finanza e la prossima legge di bilancio devono contenere parole chiare per chiudere con la fase del covid, aprendo una nuova stagione per la difesa della salute dei cittadini italiani e per la piena valorizzazione del lavoro dei medici", conclude la sindacalista.
Onotri: "Riteniamo nettamente insufficienti gli stanziamenti per la medicina generale e le misure introdotte per fronteggiare la carenza dei medici"
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