Il dato della ricerca israeliana si riferisce al mese successivo alla somministrazione. L'analisi è stata effettuata su 180mila persone. Ma la quarta dose per ora è un flop
Negli ultrasessantenni , la quarta dose di vaccino contro il Covid-19 riduce dal 62 al 74% il rischio di forme severe di Covid, ricovero e morte nel mese successivo alla somministrazione. È il dato che emerge da un'analisi condotta in Israele e pubblicata sul New England Journal of Medicine. Lo studio ha preso in considerazione 182.122 persone con più di 60 anni seguiti dal Clalit Health Services (CHS), un network sanitario privato israeliano. La metà si era sottoposto alla quarta dose tra gennaio e febbraio, l'altra metà era vaccinata solo con tre dosi da almeno quattro mesi. Nei vaccinati con quarta dose, nel periodo tra il settimo e il trentesimo giorno dopo la vaccinazione, è stata osservata una riduzione in tutti gli indicatori di rischio: in media, -45% nel rischio di infezione, -55% nel rischio di Covid sintomatico, -62% di forme gravi, -68% di ricovero e -74% di morte.
Nello studio, avvertono i ricercatori, "il follow-up è stato breve e perciò non siamo in grado di valutare gli effetti a lungo termine, compresa la possibile perdita di efficacia del vaccino". Tuttavia, "i risultati del nostro studio nel mondo reale suggeriscono che la quarta dose di vaccino è, almeno inizialmente, efficace contro la variante Omicron".
Intanto i cittadini over 80 e soggetti super fragili per il momento, stanno declinando l’invito. In un mese e mezzo sono state somministrate infatti soltanto 71 mila dosi. Un vero e proprio flop, come ha sottolineato Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe, la fondazione che fornisce al governo italiano dati e strategie in merito alla pandemia. Si tratta di un esito «alimentato dal senso di diffidenza per il nuovo richiamo». Per questo motivo la seconda dose booster «non può essere affidata esclusivamente all’adesione volontaria, ma richiede strategie di chiamata attiva», ha affermato Cartabellotta, lasciando intendere l’apertura verso forme di obbligo vaccinale per aumentare le somministrazioni. Per il momento, dall’esito della campagna di vaccinazione emerge chiara la reticenza dei cittadini a sottoporsi a un nuovo ciclo vaccinale. Una realtà che percorre il Paese da nord a sud. In Campania, dove si è scelto di non ricorrere alle prenotazioni, si sono presentate la miseria 164 persone su una platea di 300.000 soggetti vaccinabili. In Lombardia, le prenotazioni ammontano a circa 11.000 persone, su un totale di 830.000 interessati. Numeri leggermente migliori, certo, ma pur sempre meno di un cittadino su 80.
Di Rosa, Presidente della Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) sottolinea la necessità di attuare investimenti strutturali e il rafforzamento dei Sistemi sanitari
Formalizzato l’uso della telemedicina per il rilascio dei certificati di malattia, equiparando la visita a distanza alla constatazione diretta
Sette le associazioni federate. La nuova organizzazione rappresenterà i pazienti nel confronto con le Istituzioni, con un’unica autorevole voce. L’obesità in Italia riguarda circa il 12 per cento della popolazione
Gli esperti: Lotta a virus troppo lenta, rendere più accessibili strumenti prevenzione
Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori
Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna
Lo rivela una ricerca sul New England Journal of Medicine
Nello spot di Italia Longeva il rapporto speciale tra nonno e nipote per sensibilizzare sulla importanza della prevenzione vaccinale per difendersi dalle malattie più temibili nella terza età
Commenti