Il sindacato dei medici dipendenti spiega le ragioni della fuga dal SSN e sensibilizza Istituzioni e cittadini
Un quadro disarmante, composto da tante sezioni quanti sono i problemi principali che i medici italiani devono affrontare in ospedale ogni giorno. Un puzzle le cui tessere compongono la frustrazione e la delusione dei professionisti, e che spiegano i motivi che spingono sempre più medici ad abbandonare il Servizio sanitario nazionale. È l’idea da cui è partita la campagna sui social network del sindacato dei medici CIMO-FESMED, aderente a CIDA, con l’intento di raccontare a Istituzioni e pazienti cosa significa essere un medico ospedaliero oggi: significa perlopiù essere “medici senza”, lo slogan che accompagna la pubblicazione di ciascun post dedicato all’analisi di una tessera del puzzle, di una sfaccettatura del disagio della professione, dei diritti e tutele che negli anni sono stati sottratti alla categoria.La campagna è culminata con la pubblicazione del dossier “Medici senza futuro, un futuro senza medici –Tutte le ragioni del disagio dei medici ospedalieri e i perché della fuga dal Servizio sanitario nazionale”, in cui ilsindacato, in vista della Conferenza nazionale sulla “Questione medica” organizzata dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici che si svolgerà il 21 aprile presso il Teatro Argentina di Roma, offre una panoramica sulle criticità riscontrate dai medici dipendenti del SSN.
Sì alla dipendenza da Ugl, Regioni. Molto cauta Forza Italia che preferisce non stravolgere lo status giuridico attuale
Su circa mille pazienti colpiti da infezione grave dovuta a batteri gram negativi in 40 ospedali italiani, la mortalità a 30 giorni risulta in media del 17,6% e per alcuni batteri arriva al 40%
"La nostra è sempre stata un’organizzazione sindacale capace di assumersi le proprie responsabilità e favorevole ad evoluzioni che si muovessero nel rispetto della solidità e universalità del Servizio Sanitario Nazionale"
De Rango (Cimop), "Accordo fermo da 20 anni, la retribuzione è al 50% rispetto al pubblico"
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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