"Italia si colloca 22esimo posto in Europa posti letto ordinari e terapia intensiva. Fuga cervelli estero"
"Il nostro presidente Antonio Magi (Omceo Roma) è sensibile a questi aspetti che coinvolgono tanti ammalati ma che coinvolgono anche la professionalità di tanti medici e ha condiviso non solo l'analisi del quadro che abbiamo rilevato ma soprattutto abbracciato le nostre battaglie. Credo sia normale che ci si possa incontrare per portare avanti una riflessione comune in un momento così difficile". Lo ha detto all'agenzia di stampa Dire il professor Francesco Cognetti, coordinatore FoSSC, che riunisce le 30 società scientifiche dei clinici ospedalieri e universitari italiani che hanno lanciato l'allarme sul rischio collasso del Ssn con un evento dal titolo il 'Servizio sanitario: in 10 anni tagliati 25mila posti letto e 42.380 dipendenti. Serve un ospedale adeguato ed esteso al territorio per evitare il collasso'. Una battaglia a cui si è unito anche il presidente dell'Omceo capitolino, Antonio Magi: "Fossc e l'Ordine dei medici di Roma sono alla ricerca di soluzioni condivise" hanno dichiarato.
All'Italia maglia nera: posizionata al 22esimo posto nella classifica europea posti letto
"Gli ospedali al di là della pandemia- ha proseguito Cognetti- sono sempre in affanno. I numeri parlano chiaro infatti i nostri ospedali hanno dei posti letto di degenza ordinaria che ci colloca al 22esimo posto della classifica europea.
"Proprio il presidente dell'Omceo Roma, Antonio Magi, ha riferito di un numero consistente di richieste digiovani laureati che chiedono di andare all'estero a lavorare, in particolare in Germania. Si può comprendere come il fenomeno della 'fuga dei cervelli all'estero' esiti in numeri importanti e a questo a peggiorare la situazione ci sono i prepensionamenti e l'abbandono di specialità 'scomode' come le medicine d'urgenza, i Pronto Soccorsi e le terapie intensive. Ci troviamo in una situazione grave e nessuno ci pensa. Il problema è diffuso su tutto il territorio nazionale. E il dualismo che spesso si ingaggia tra Stato centrale e Regione non giova anche in termini di velocità nell'approvare provvedimenti necessari. E' un problema storico che va affrontato. Il Governo centrale ha dei poteri di sostituzioni su determinati temi rispetto alle regioni ma questo non è mai accaduto. Particolarmente dolorosi sono stati i piani di rientro con tagli lineari che hanno contribuito ad acuire le difficoltà negli ospedali", ha concluso Cognetti
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