"Insultare il ministro è deplorevole, il vaccino rimane il miracolo della medicina"
Gli anitfiammatori riducono il rischio di ospedalizzazione per Covid dell'85-90 per cento. A confermare che a incidere sul tasso di mortalità, e di ospedalizzazione, è quindi l'infiammazione (o flogosi) provocata dal virus è un nuovo studio pubblicato sulla rivista Lancet. Questo assunto non è una novità per il mondo scientifico - da tempo anch ein Italia i malati di Covid vengono curati sempre di più con antinfiammatori - ma sta diventando una notizia da cavalcare per chi è contrario ai vaccini. E subito i social si sono riempiti di polemiche e insulti contro i colpevoli della "malagestione della situazione sanitaria", soprattutto contro Roberto Speranza, ministro della Salute durante l'emergenza, definito da più parti "assassino" e c'è chi tra le forze di estrema destra prova a portare gli antinfiammatori anche nella campagna elettorale.
Tra gli autori dello studio c'è anche Giuseppe Remuzzi (nella foto), direttore dell'Istituto Mario Negri, che in un'intervista su La Stampa si è affrettato a chiarire che accusare Speranza è "deplorevole", che il vaccino rimane "un miracolo della medicina" e che non si può "manipolare la scienza".
Un'altra domanda che sta facendo il giro dei social è: "Se bastano gli antinfiammatori perché vaccinarsi?". Ma per l'esperto non ci sono dubbi: "Il vaccino permette di prevenire la malattia grave indipendentemente dalle varianti del virus che si sono create nel corso del tempo. È il più grande miracolo che la medicina moderna ha messo a disposizione della popolazione. Fare il vaccino non vuol dire non ammalarsi. Però, se ci si ammala, si ha a disposizione la scelta tra antivirali, anticorpi monoclonali o antiinfiammatori. Dipende dalla disponibilità di questi strumenti e dalla storia clinica delle persone. È importante però intervenire subito per evitare che l'infiammazione avanzi". E chiude sulla quarta dose: "In base agli studi pubblicati, la quarta dose va fatta a tutte le persone che hanno più di 50 anni. E il vaccino migliore è quello che si trova disponibile. I nuovi arriveranno, ma non hanno un grado di copertura poi così diverso da quello dei vaccini tradizionali".
Lo studio è stato condotto dall'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e dall'Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Gli autori - Giuseppe Remuzzi, Fredy Suter, Norberto Perico e Monica Cortinovis - hanno preso in esame tutti gli studi pubblicati su riviste scientifiche di valore, condotti tra il 2020 e il 2021 (inclusi due lavori dello stesso Istituto Mario Negri), su un totale di cinquemila pazienti, tra gruppi di studio e di controllo. Secondo quanto riportato dalla rivista, per forme lievi e moderate di Covid i risultati sono di grande interesse rispetto all'efficacia dei Fans (gli antifiammatori non steroidei): accessi al pronto soccorso e ospedalizzazioni scendono dell'80% (dato accorpato), le sole ospedalizzazioni dell'85-90%, il tempo di risoluzione dei sintomi si accorcia dell'80% e la necessità di supplementazione di ossigeno del 100%.
I medici di famiglia dai 45.203 che erano nel 2013 sono diventati 37.983 nel 2023 (-7.220). In calo anche i pediatri (-999 in 10 anni per un totale nel 2023 di 6.706 unità)
Le problematiche legate alla salute, come la non autosufficienza, sono quelle che più preoccupano gli over 65 italiani
Sumai: "Bisogna facilitare l’individuazione delle priorità di intervento in un’ottica di prossimità e di integrazione tra le reti assistenziali territoriali, ospedaliere e specialistiche"
Luigi Sparano (Fimmg Napoli): «Ribellarsi ora o i cittadini resteranno senza assistenza»
Più formazione per vincere sfida arresto cardiaco improvviso
I vaccini sono adattati alla variante JN.1. Possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri
Bellantone: "la sicurezza dell’assistito è un pilastro fondamentale della qualità delle cure ed è un diritto inalienabile di ogni persona"
"Uso corretto delle risorse non avviene in tutte le regioni"
Commenti