Canali Minisiti ECM

Al convegno nazionale di cardiologia le novità nella cura del diabete

Farmaci Redazione DottNet | 08/09/2022 12:54

Cuore e reni si curano insieme con lo stesso farmaco studiato per la terapia del diabete

Il diabete è il più importante fattore di rischio cardiovascolare e le cardiopatie sono la prima causa di morte tra i pazienti con diabete mellito. Il diabete mellito provoca una disfunzione della parete dei vasi che porta a rapida progressione della malattia aterosclerotica. I pazienti diabetici hanno, infatti, un aumentato rischio di malattia cardiovascolare, un aumento del rischio di aterosclerosi in altri distretti (carotidi, arti inferiori) e di malattia renale di origine vascolare.

Per questo è importante il controllo farmacologico della glicemia ma anche un corretto stile di vita: la prevenzione primaria nel diabetico è fondamentale. Ma la principale novità che sarà discussa al 56° convegno nazionale di cardiologia, organizzato dalla fondazione De Gasperis, è che cuore e reni si curano insieme. Addirittura con lo stesso farmaco, che è stato studiato per la terapia del diabete.

«Al convegno spiegheremo i meccanismi attraverso i quali il diabete può comportare la comparsa di complicanze cardiovascolari e di insufficienza renale e perché il cardiologo oggi è tanto attento alla presenza dei segni di disfunzione renale » spiega Antonia Alberti, cardiologa del Niguarda Cardio Center di Milano, che ha ripreso con intensità i controlli sui diabetici dopo le difficoltà dell’emergenza Covid 19, ricorrendo anche alla telemedicina.

La novità più recente sul piano farmacologico, che offre speranze concrete ai diabetici quanto ai cardiopatici, sono gli inibitori delle SGLT2 (glifozine) e gli agonisti del recettore di un ormone intestinale, il GLP1, che stimola la produzione di insulina. «Agiscono sul controllo glicemico senza condurre all’ipoglicemia e migliorano la prognosi in modo significativo – conferma Alberti -. I primi arrivano a ridurre del 38% la mortalità e del 35% lo scompenso cardiaco, così come nel 39% dei casi la comparsa o la progressione di nefropatia diabetica. Anche la seconda molecola non comporta rischi di ipoglicemia e ha dimostrato di ridurre i gravi eventi avversi cardiaci e la progressione della nefropatia, con un effetto che si manifesta a partire dal primo anno di cura. Per il primo farmaco si prediligono pazienti con scompenso cardiaco, per il secondo quelli che hanno già subito un infarto in assenza di scompenso. L'obiettivo è quello di personalizzare sempre di più la terapia per ottenere il massimo beneficio nel singolo paziente». Tra i pazienti del Cardiocenter circa il 30- 40% presentano diabete mellito. Il 56° convegno di cardiologia si svolgerà al NH Congress Centre di Milanofiori (Assago) dall'19 al 22 settembre.

Commenti

I Correlati

I dati delle analisi intermedie della fase 3 dello studio FRONTIER3, presentati ad EAHAD 2025 hanno dimostrato la sua efficacia nei pazienti pediatrici in regime di profilassi

Sequestro medicinali e sostanze dopanti per oltre 2 mln di euro

L’analisi della banca dati Pharma Data Factory (PDF) che con il 95% di farmacie monitorate consente una rilevazione dei consumi reali di medicinali in Italia

Neuraxpharm ha ricevuto dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) l'approvazione alla rimborsabiità di ublituximab nel trattamento della sclerosi multipla recidivante (SMR)

Ti potrebbero interessare

Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi

Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi

Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project

La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti

Ultime News

Più letti