Onotri: "Giudichiamo questo ritardo, legato alla non emanazione dei decreti attuativi, un episodio molto grave e di mala politica"
"Raccogliamo l’appello dell’associazione delle famiglie di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta morti dopo aver contratto Covid-19 in merito ai ritardi per il riconoscimento dell’indennizzo economico, previsto nel Decreto Aiuti bis. Bisognerà aspettare l’avvio della prossima legislatura parlamentare per ottenere quanto previsto dal provvedimento", così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani.
"Nonostante siano stati soli destinati 15 milioni di euro, del tutto insufficienti per risarcimento alle famiglie dei circa 400 sanitari e medici scomparsi nel corso della pandemia, giudichiamo questo ritardo, legato alla non emanazione dei decreti attuativi, un episodio molto grave e di mala politica", prosegue.
"Ci auguriamo che il nuovo Parlamento, che s’insedierà dopo il 25 settembre, decida subito misure strutturali in tema di sicurezza del lavoro per tutti medici. È quanto urgente che sia assicurata la copertura Inail per gli infortuni sul lavoro, in particolare per i medici convenzionati e pediatri di libera scelta, così come avviene per tanti lavoratori del nostro paese". "Non si possono celebrare i medici come eroi e poi lasciare soli i familiari di questi professionisti che hanno sacrificato la loro vita nel contrasto alla pandemia", conclude Onotri.
"Il burnout non è una debolezza individuale, ma la conseguenza di un sistema che schiaccia i lavoratori sotto carichi insostenibili, senza offrire sostegno né riconoscimento"
Onotri: "Il nostro impegno, di questi anni ha prodotto dei risultati come il riconoscimento della specializzazione in medicina generale che è una nostra battaglia anche se altri vorrebbero prendersi il merito"
Soddisfazione per la proposta del programma scientifico e politico che hanno visto una partecipazione intensa dei delegati
Il tema riguarda l’approvazione del nuovo Testo Unico della Farmaceutica del settembre scorso con cui il Governo ha, pur con dei distinguo, posto le basi per regolamentare la figura del farmacista prescrittore
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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