Onotri: "Giudichiamo questo ritardo, legato alla non emanazione dei decreti attuativi, un episodio molto grave e di mala politica"
"Raccogliamo l’appello dell’associazione delle famiglie di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta morti dopo aver contratto Covid-19 in merito ai ritardi per il riconoscimento dell’indennizzo economico, previsto nel Decreto Aiuti bis. Bisognerà aspettare l’avvio della prossima legislatura parlamentare per ottenere quanto previsto dal provvedimento", così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani.
"Nonostante siano stati soli destinati 15 milioni di euro, del tutto insufficienti per risarcimento alle famiglie dei circa 400 sanitari e medici scomparsi nel corso della pandemia, giudichiamo questo ritardo, legato alla non emanazione dei decreti attuativi, un episodio molto grave e di mala politica", prosegue.
"Ci auguriamo che il nuovo Parlamento, che s’insedierà dopo il 25 settembre, decida subito misure strutturali in tema di sicurezza del lavoro per tutti medici. È quanto urgente che sia assicurata la copertura Inail per gli infortuni sul lavoro, in particolare per i medici convenzionati e pediatri di libera scelta, così come avviene per tanti lavoratori del nostro paese". "Non si possono celebrare i medici come eroi e poi lasciare soli i familiari di questi professionisti che hanno sacrificato la loro vita nel contrasto alla pandemia", conclude Onotri.
Filippi: “Non abbiamo nessuna fretta di sottoscrivere un contratto definanziato, anche perché parte degli aumenti dello stipendio tabellare sono già presenti in busta paga"
Tra il 2025 ed il 2040 il rapporto tra iscritti e pensionati passerà da 1,5 a 4,9: tra 15 anni potremmo avere 220mila medici senza lavoro o scappati all’estero
Di Silverio: Subito l’emanazione dell’atto di indirizzo. Quici: In assenza di risposte, proclameremo lo stato di agitazione. Scotti: Impulso immediato al percorso per gli atti di indirizzo . Grasselli: stringere i tempi
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"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
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