Professione
Professione
Canali Minisiti ECM

Via libera all'atto d'indirizzo del contratto Dirigenza sanità: impatto per 650milioni di euro

Professione Redazione DottNet | 07/10/2022 19:03

Coinvolti 135mila dirigenti. Cgil: un segnale importante. Anaao: non ci sono idee innovative per contrastare la carenza medici. Ugl: bene, ma occorre frenare l'esodo dei camici bianchi

“Approvato l’atto di indirizzo per l’avvio delle trattative per il nuovo contratto dell’Area del Comparto sanità” (clicca qui per scaricare il documento completo), annuncia Davide Caparini, presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. “Sono interessati 135.000 dirigenti – spiega Caparini - ed avrà un impatto Economico di poco meno di 650 milioni di euro.  L’approvazione di questo atto da parte del Comitato di settore Regioni-Sanità avviene al termine della fase più acuta dell’emergenza, che ha messo in luce la capacità del Servizio Sanitario Nazionale di far fronte a estreme criticità. Tutto ciò coincide con l’attuazione anche del PNRR, la nuova sfida a cui la Sanità italiana è chiamata a rispondere”.

“La valorizzazione dei medici che già lavorano nel sistema sanitario e la necessità di far fronte alla carenza di personale, sono gli obiettivi che occorre perseguire in questa tornata contrattuale. Le Regioni ritengono pertanto importante avviare in tempi rapidi la fase di contrattazione per poter individuare gli strumenti più utili, in piena collaborazione con Governo, organizzazioni sindacali e l’Aran. Tra le principali linee di intervento c’è la revisione del sistema degli incarichi e la rivalutazione dell’indennità di posizione con una semplificazione delle procedure dei fondi contrattuali”.

pubblicità

Adesso deve arrivare il via libera dal Mef.

Cosa prevede l’atto di indirizzo del contratto per la dirigenza medica e sanitaria
L’Atto di indirizzo approvato dal Comitato di settore Regioni-Sanità, in attesa dell’ok finale del Mef, parte dalla constatazione che “la contingente carenza di personale medico, soprattutto in alcuni ambiti specialistici quali a titolo esemplificativo quello dell’emergenza/urgenza, anestesiologico, radiologico, ostetricoginecologico, pediatrico, psichiatrico e altri, e il fenomeno delle dimissioni volontarie che sta assumendo anche nel contesto sanitario dimensioni significative, determina la necessità di interventi a livello economico e operativo, al fine di garantire la continuità e la qualità dei servizi e limitare, per quanto possibile, le esternalizzazioni”.

Da qui “l’esigenza di incentivare l’ingresso nel SSN dei giovani e di trattenere/fidelizzare i professionisti che già vi operano, prevedendo sviluppi di carriera, ma anche modalità di lavoro che consentano una migliore armonizzazione con la vita privata e familiare, in modo da attenuare l’uscita dal sistema pubblico dei professionisti verso l’ambito del lavoro privato e/o libero professionale”.

Per farlo l’atto di indirizzo individua alcune linee di intervento per il sistema degli incarichi dirigenziali suggerendo “una rimodulazione del sistema degli incarichi, verificando in particolare, la possibilità, di “una rivalutazione della retribuzione di posizione correlata all’incarico professionale di base, anche al fine di renderla coerente con il sistema degli incarichi previsto nel Comparto sanità, al fine di valorizzare l’ingresso dei giovani e rendere maggiormente competitivo il lavoro nel Servizio Sanitario Nazionale” e di una “armonizzazione dei valori massimi della retribuzione complessiva di posizione con il nuovo sistema degli incarichi, ivi inclusa quella relativa all’incarico di direttore di dipartimento, con esclusione, comunque, di maggiori oneri a carico dei bilanci degli enti del SSN”. L’atto di indirizzo prevede poi che “particolare attenzione dovrà essere posta a quelle voci della retribuzione che valorizzano le condizioni di lavoro e al disagio che vanno considerate una priorità assoluta da garantire in un settore come quello della Sanità che opera con continuità, assicurando il servizio 365 giorni/anno e 24ore/giorno e che presenta un costante invecchiamento della risorsa umana impiegata e, quindi, un particolare aggravio di impegno”. “A tal fine – si legge - sarà necessario rivedere il sistema dei compensi correlati alle condizioni di lavoro al fine di riconoscere prioritariamente il servizio prestato presso le sedi maggiormente disagiate, in particolare i servizi di emergenza/urgenza, le sedi periferiche, ecc.”.

Sull’orario di lavoro, l’atto prevede che sia omogeneizzata “la presenza in servizio sulle 24 ore per tutti i profili dirigenziali di cui al campo di applicazione del contratto”. Inoltre, “al fine di contenere il fenomeno delle dimissioni dal servizio e del pensionamento anticipato”, si dovranno “prevedere strumenti diretti ad armonizzare le esigenze di vita e di lavoro, implementando le fattispecie e i contingenti di personale ammesso al rapporto di lavoro con impegno orario ridotto, anche in considerazione dell’età anagrafica”.

Per quanto riguarda le prestazioni aggiuntive l’atto di indirizzo sottolinea che “il nuovo contratto dovrà puntualizzare modalità e limiti nell’applicazione dell’istituto, specie con riferimento agli ambiti con maggiore carenza di personale senza nuovi e maggiori oneri a carico dei bilanci degli enti rispetto a quelli derivanti dalla vigente disciplina contrattuale”. Inoltre “per garantire la copertura dei turni di guardia con personale aziendale, evitando le esternalizzazioni, il contratto dovrà valutare la possibilità, di coinvolgere, in via residuale, nelle guardie notturne retribuite a tariffa anche ai dirigenti a rapporto non esclusivo”.

Cgil-Medici

Commenta il  segretario nazionale della Fp Cgil Medici e dirigenti Ssn, Andrea  Filippi, dopo il via libera da parte del comitato di settore  Regioni-Sanita' della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome:  “Bene l'approvazione dell'atto d'indirizzo per l'avvio delle trattative per il rinnovo del contratto  dei medici e dei dirigenti del Servizio sanitario nazionale per il  triennio 2019/2021. Un passo importante che attendevamo da mesi, ora  manca ancora la bollinatura del Ministero dell'economia e delle  finanze per avviare il tavolo di contrattazione".  "Un segnale positivo - prosegue Filippi - che segue l'approvazione  da parte del Consiglio dei ministri del contratto del comparto  sanita'. Quella dei dirigenti del Ssn sara' una trattativa importante perche' siamo sollecitati tutti dalla responsabilita' di valorizzare, oggi piu' di ieri, il lavoro di chi da sempre e' garante della salute dei cittadini e che ha fronteggiato la pandemia con coraggio, competenza e dedizione, senza mai tirarsi indietro anche quando sono  mancati mezzi e risorse adeguate". Per Filippi, "e' necessario far  fronte alla grave crisi che il Ssn sta attraversando soprattutto in  termini di carenza di personale. Organizzazione dei servizi,  condizioni di lavoro, retribuzioni e valorizzazione delle carriere,  sono le aree sui cui il contratto deve incidere per favorire i  processi di reclutamento nel piano assuzionale straordinario, che la  Fp Cgil sollecita da anni. I professionisti chiedono certezze dei  diritti e delle tutele, e' ora di dare risposte appropriate anche per  arginare la fuga dai servizi a cui stiamo assistendo”.

Anaao

L’atto di indirizzo per il CCNL 2019-2021 della Dirigenza medica e sanitaria, appena pubblicato e tanto atteso, non sembra riflettere il contesto di emergenza in cui versa la sanità pubblica e il lavoro dei professionisti al suo interno. Non si vedono, infatti, - commenta il Segretario Nazionale Anaao Assomed Pierino Di Silverio - idee innovative per contrastare la "contingente carenza di personale medico" aggravata dalla vera emorragia in atto di medici e dirigenti Sanitari dal SSN, che pure viene riconosciuta nelle linee di contesto generale del documento. Mancano, cioè, nell’Atto di indirizzo, gli interventi "a livello economico e operativo, al fine di garantire la continuità e la qualità dei servizi e limitare, per quanto possibile, le esternalizzazioni" che pure si riconoscono necessari.  "Ci saremmo attesi – prosegue Di Silverio - aperture alle esigenze, più volte manifestate, in termini di flessibilità, nel quadro di un riconoscimento strutturale, e non solo puntuale, della complessità di un lavoro le cui problematiche sono state messe a nudo, ed esacerbate, dalla pandemia, peraltro ancora in corso. La stessa esigenza di prevedere "modalità di lavoro che consentano una migliore armonizzazione con la vita privata e familiare", in modo da incentivare l’ingresso dei giovani, e delle donne, ormai in maggioranza, e attenuare l’uscita dal sistema pubblico, rischia di rimanere una pura petizione di principio". "Non si intravvedono nemmeno segnali in direzione di un serio aggiornamento del potere contrattuale delle organizzazioni sindacali, sempre più relegato in un ruolo marginale all’interno dell’organismo paritetico. Lontana, insomma, la volontà di fare del CCNL uno strumento di governo condiviso in un mondo sempre più complesso, e sempre più in difficoltà nella sua funzione di garantire l’esigibilità di un diritto costituzionale dei cittadini. Se a questo associamo l’esiguità delle risorse economiche, stanziate quando la crisi inflattiva di oggi nemmeno era all’orizzonte, pronte a essere falcidiate dalla esosità fiscale, e la mancata applicazione dell’attuale contratto, appena menzionato nell’atto di indirizzo di oggi, possiamo dire che la prossima trattativa viene calata nella tempesta perfetta tanto temuta". "Ci aspettavamo – conclude Di Silverio - maggiore coraggio e maggiore capacità di rompere schemi ormai inutili. Perché in tempi di crisi ci vuole coraggio, specie nei confronti di un personale che ha letteralmente salvato il Paese da una Caporetto sanitaria. Coraggio che è mancato anche nel sottrarre il Ministero della salute dal commissariamento di fatto del Mef e della Funzione Pubblica, per un CCNL all’altezza delle aspettative e delle necessità del sistema sanitario".

Ugl

"La UGL Salute accoglie con soddisfazione la notizia dell’approvazione dell’atto di indirizzo per l’avvio del confronto sul rinnovo del contratto d’area del comparto che riguarderà circa 135.000 dirigenti medici e dovrebbe prevedere la revisione del sistema degli incarichi e la rivalutazione dell’indennità di posizione con una semplificazione delle procedure dei fondi contrattuali. È un buon segnale che però non deve far calare l’attenzione sulle criticità dell’intera sanità italiana ed i gravi problemi che la attanagliano: carenza di organici, retribuzioni non adeguate e sicurezza, ad esempio, temi che coinvolgono tutti gli operatori" commenta il Segretario Nazionale Gianluca Giuliano. "La nostra speranza – prosegue il sindacalista - è che proprio da questo tavolo possa nascere una spinta propositiva e propulsiva che porti ad una programmazione in grado di frenare l’esodo che ha visto tanti professionisti lasciare il proprio posto per raggiunti limiti di età certo ma, troppo spesso, per condizioni di lavoro inaccettabili. È ora di iniziare un nuovo percorso che rivoluzioni il SSN e la Ugl Salute vuole esserne protagonista con la forza delle proprie proposte".

Commenti

I Correlati

"Le 125 pagine del documento, che dovrebbe rappresentare la guida istituzionale di riferimento per la strategia di controllo dei tumori in Italia, sono totalmente disattese"

Gianni Rezza: "Il piano pandemico aggiornato c'è, ma va approvato e ben finanziato". Il punto sulla trasmissione da uomo a uomo

Con lui Donatella Ussorio de l’Aquila, dalla beneventana Alessia Pica, rispettivamente Vicepresidente e segretario, Irene Pontarelli, di Isernia, con il ruolo di Tesoriere, e il romano Valerio De Lorenzo, consigliere

"Le misure mirate al contrasto delle liste d'attesa contenute nelle proposte di legge all'esame della Camera rischiano di essere insufficienti"

Ti potrebbero interessare

Con lui Donatella Ussorio de l’Aquila, dalla beneventana Alessia Pica, rispettivamente Vicepresidente e segretario, Irene Pontarelli, di Isernia, con il ruolo di Tesoriere, e il romano Valerio De Lorenzo, consigliere

Nocco, presidente AIIC, “Tutto il Paese e tutta la sanità con i suoi infiniti snodi, si attendono dalle soluzioni e dalle innovazioni tecnologiche un contributo effettivo in termini di miglioramento dei servizi, di qualità organizzativa, di ridimensi

Intervista in esclusiva con Federico Gelli, firmatario con Amedeo Bianco, della norma su sicurezza, cure e responsabilità medica

Non sarà possibile accumulare nuovi crediti, ma solo usare quelli effettuati nel 2023