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Oms: il Long Covid riguarda dal 10 al 20% delle persone che si sono ammalate

Infettivologia Redazione DottNet | 12/10/2022 14:07

Un documento dell'Oms raccoglie le prove esistenti sulla condizione e sui suoi effetti spesso debilitanti sulla vita delle persone

 Sebbene la maggior parte delle persone che hanno avuto il Covid si riprenda completamente, si stima che il 10-20% sviluppi il Long Covid. Questa condizione comporta una varietà di sintomi a medio e lungo termine come affaticamento, mancanza di respiro e mancanza di concentrazione mentale.  Le dinamiche scientifiche alla base del Long Covid non sono ancora chiare e in aiuto arriva una nuova scheda informativa realizzata da OMS/Europa che raccoglie le prove esistenti sulla condizione e sui suoi effetti spesso debilitanti sulla vita delle persone.

 
La condizione post COVID-19, nota anche come Long Covid, può insorgere indipendentemente dalla gravità dell'infezione, dalla variante circolante del virus o dall'età della persona. 

L'evidenza mostra che di solito si manifesta 3 mesi dall'inizio del Covid, con sintomi che durano almeno 2 mesi. Il Long Covid colpisce tutte le fasce d'età e i sintomi possono emergere in persone che prima erano in forma e in buona salute.
L'OMS ha anche ricevuto segnalazioni sul fatto che tale condizione colpisce di più le donne che gli uomini. 

La condizione può essere debilitante, causando sintomi invalidanti e deficit funzionali. Può avere un impatto significativo sulla capacità delle persone di lavorare, impegnarsi e partecipare pienamente alla vita familiare e comunitaria. Gli effetti sulla salute mentale possono derivare direttamente da un Long Covid, ma possono anche svilupparsi a causa della sofferenza e dello stress prolungati causati dalla condizione. 
Questo è il motivo per cui l'OMS/Europa sta esortando i paesi e le autorità nazionali a rendere disponibile il supporto nelle comunità, vicino alle case delle persone e ai luoghi di lavoro, nonché per coloro che sono ricoverati in ospedale. 

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