Bottega (Nursind): Con le loro osservazioni i medici dimostrano di non saper leggere o di non conoscere affatto l’ipotesi di contratto di comparto. Naddeo: perché i sindacati medici se ne accorgono ora, visto che l’ipotesi è stata sottoscritta il 15
Bottega (Nursind): Con le loro osservazioni i medici dimostrano di non saper leggere o di non conoscere affatto l’ipotesi di contratto di comparto. Naddeo: perché i sindacati medici se ne accorgono ora, visto che l’ipotesi è stata sottoscritta il 15 giugno 2022, quindi ben quattro mesi fa?”
“Una presa di posizione inappropriata e pregiudiziale, ma soprattutto fuori tempo e fuori focus”. Il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega, commenta così l’intervento dei sindacati dei medici Anaao-Assomed e della federazione Cimo-Fesmed che nelle scorse ore hanno preso di mira il contratto di comparto, scrivendo alla Corte dei conti e annunciando la richiesta di un interpello all’Aran. “Si tratta di una vera e propria ingerenza, un’entrata a gamba tesa, tra l’altro quando l’ipotesi di Ccnl, firmata prima dell’estate, è stata già sottoposta al vaglio di Governo e Regioni – continua Bottega – . Ma c’è di più: con le loro osservazioni i medici dimostrano di non saper leggere o di non conoscere affatto l’ipotesi di contratto di comparto che, naturalmente, non può porsi né al di sopra e né al di fuori della legge, per esempio sul sistema degli incarichi. Un assunto abbastanza scontato, ma se non lo fosse invitiamo la categoria a studiare il combinato disposto degli articoli 24 e 28 del Ccnl”. Il Nursind tira le somme e parla di “scorrettezza gratuita” e di “attacco scomposto e fuori luogo nei confronti delle professioni sanitarie”: “Viene da pensare che tutto questo celi il timore da parte dei medici di vedersi sottrarre spazio nei processi organizzativi delle strutture sanitarie.
Sulla vicenda entra in campo il presidente dell’Aran Antonio Naddeo con un comunicato stampa: “In merito al documento in cui i due sindacati medici Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed mettono in dubbio la legittimità dell’articolo 28 dell’ipotesi di Ccnl del personale del comparto del Servizio sanitario nazionale, affermando che: «Le responsabilità affidate a chi ricopre gli incarichi di funzione organizzativa e professionale potrebbero dar vita a contenziosi», vale la pena ricordare che all’articolo 24 della medesima ipotesi di accordo si salvaguardano proprio le prerogative del personale dirigenziale, rappresentate dalle due sigle sindacali, prevedendo che resti ferma la sovraordinazione nell’ambito dell’organizzazione aziendale e le peculiari competenze e responsabilità del Dirigente per tutte le tipologie di incarico”.
“L’ipotesi di contratto 2019-21, inoltre, - sottolinea Naddeo - si pone in continuità con il precedente Ccnl 21 maggio 2018, nell’evoluzione degli incarichi per il personale non dirigenziale: in tale contratto infatti si precisa che gli incarichi richiedono anche lo svolgimento di funzioni con assunzione diretta di elevate responsabilità”. “Un concetto che Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed - afferma ancora il presidente dell’Aran - allora non hanno messo in discussione, ritenendo evidentemente legittima e corretta la scelta pattizia. Perché, dunque, oggi dovrebbe essere diverso? E soprattutto, visto che secondo le due sigle questa norma è così invasiva della competenza dei medici (e non lo è), perché se ne accorgono ora, visto che l’ipotesi è stata sottoscritta il 15 giugno 2022, quindi ben quattro mesi fa?”
“Tutte le istituzioni deputate alla verifica delle clausole contrattuali contenute nel testo in questione hanno sinora espresso parere positivo, non rilevando illegittimità - le Regioni attraverso il Comitato di Settore, il ministero dell’Economia e delle finanze e il Dipartimento della Funzione pubblica. Si diano pace, quindi, le due sigle sindacali: appena sarà certificato il contratto da parte della Corte dei conti, l’Aran e i sindacati firmeranno il contratto collettivo tanto atteso dalle migliaia di lavoratrici e lavoratori del comparto della sanità”, conclude Naddeo.
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