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Invalidità civile e radioprotezione, nuovi oneri per i medici di famiglia. Protestano Smi e Fismu

Medicina Generale Redazione DottNet | 19/10/2022 20:21

Gioria (Smi): Basta con i carichi burocratici per i medici di medicina generale. Fismu: intervenga il prossimo Governo

"Continuano le grandi difficoltà in Italia per i medici di medicina generale a causa di un inappropriato peso della burocrazia. Due nuove mansioni per i medici di famiglia non previste nell’Accordo Collettivo Nazionale. Basta con il carico opprimente della burocrazia!" sbotta Gian Massimo Gioria, Responsabile Nazionale Area Medicina Convenzionata dello SMI, commenta il fatto che l’INPS, attraverso una circolare, in merito alle procedure per l'invalidità chieda ai medici di accogliere l’eventuale richiesta dei cittadini d’inoltrare i referti scansionandoli, unitamente al fatto che sempre da questo mese i medici, su richiesta dei pazienti, possono segnalare, attraverso un format del Ministero della Salute, ai fabbricanti di medical device guasti collegati ad incidenti verificatisi durante l’uso. E non è tutto: si aggiunge anche l'obbligo formativo in tema di radioprotezione, di cui al D.Lgs. 31 luglio 2020, n. 101, come riporta FimmgRoma. Si tratta di un obbligo che prevede il 10% dei crediti sull'argomento. I medici di famiglia e i Pediatri vengono messi sullo stesso piano degli operatori radiologici o di chi tratta isotopi radioattivi, con la scusa che prescrivono esami con contrasti radioattivi.

"Nessuno ha pensato dal ministero agli ordini in giu', che da tempo è prevista  una prima visita di medicina nucleare, si legge sul sito della Fimmg, con valutazione pretrattamento e stesura del piano di trattamento  per la prescrizione di esami con contrati radioattivi, cosa che gia' tutelava il paziente nell'effettuazione di un esame". "Questo obbligo formativo appare alquanto strano - continua il sito -, ma non siamo ne saremo noi a capirne il motivo , resta il fatto che entro il 31 dicembre 2022 scade l'obbligo e non penso visto l'impegno e gli sforzi per il contrato al coronavirus di questi anni, si possa ottemperare in tempo .. ma di questo ne abbiamo cogenza solo noi, un decreto poi del 2020 passato proprio in corso dei primi mesi di pandemia".

Ma torniamo a vedere nel dettaglio di che cosa parla la circolare dell'Inps: dal primo ottobre anche i medici certificatori e i patronati potranno inoltrare online all’Inps la documentazione sanitaria utile per il riconoscimento semplificato dell’invalidità civile.

La semplificazione è contenuta nell'articolo 29-ter del dl n. 76/2020 convertito con legge n. 120/2020 (cd. decreto semplificazioni). La disposizione da ultimo richiamata, infatti, autorizza le commissioni mediche INPS proposte all'accertamento delle minorazioni civili e dell'handicap a redigere verbali, sia di prima istanza che di revisione, anche solo sugli atti in tutti i casi in cui sia presente una documentazione sanitaria che consenta una valutazione obiettiva. In tal caso il cittadino può ottenere l’accertamento dell’invalidità anche senza la convocazione a visita diretta.

Sino ad oggi la documentazione sanitaria doveva essere inviata dal diretto interessato online, tramite il portale dell’Inps. Ora l’istituto spiega di aver reso disponibile il servizio anche ai medici certificatori e ai patronati che, pertanto, potranno inoltrare la documentazione sanitaria direttamente per conto del richiedente.

Nello specifico dopo la compilazione del certificato medico introduttivo e fino alla conclusione dell’iter sanitario, i medici certificatori potranno inoltrare alla Commissione medica Inps, mediante allegazione, la documentazione sanitaria comprovante la patologia sofferta, rilevante ai fini del riconoscimento dello stato invalidante. Idem i patronati che potranno allegare la necessaria documentazione su delega dei cittadini che abbiano optato per la cd. «valutazione agli atti».

L’Inps spiega che attualmente il servizio interessa:

  • le domande di prima istanza o aggravamento di cittadini residenti nei territori dove l’Inps effettua l’accertamento sanitario in convenzione CIC con le Regioni;
  • tutte le revisioni sanitarie di invalidità civile. Si rammenta che in questo caso l’Inps invia una comunicazione mediante una lettera, con l’informativa al cittadino di potere optare per la valutazione agli atti di cui al citato articolo 29-ter. Tale comunicazione è inviata quattro mesi prima della scadenza di revisione.

La trasmissione sarà possibile finché l’iter di accertamento sanitario è in corso (ossia finché il verbale non è definito). Per le revisioni sanitarie, al fine di procedere a un’eventuale valutazione agli atti, le Commissioni mediche Inps potranno richiedere anticipatamente la documentazione sanitaria ai diretti interessati che dovranno provvedere entro 40 giorni dalla data in cui sia stata ricevuta la lettera di richiesta documentazione.

La documentazione da allegare online sarà accettata solo se in formato Pdf e di dimensione massima di due MB per ogni documento. Successivamente alla trasmissione il documento sarà reso disponibile alla commissione medica Inps, che potrà consultarlo e pronunciarsi con l’emissione di un verbale agli atti da trasmettere al cittadino a mezzo di raccomandata A/R. Qualora, invece, la documentazione pervenuta non venga considerata sufficiente o non permetta una completa ed esauriente valutazione obiettiva, oppure nel caso in cui la revisione sanitaria non venga trasmessa entro 40 giorni dalla ricezione della richiesta, la medesima commissione medica procederà alla convocazione a visita diretta dell’interessato.

"Dalla circolare dell’INPS si evince, dunque, la possibilità, e non l’obbligo, da parte sia dei medici certificatori sia degli operatori dei patronati, di caricare telematicamente la documentazione sanitaria relativa a quanto attestato nel certificato di invalidità. Questa possibilità è già operativa per i pazienti, che potranno continuare a caricare in autonomia la documentazione così come esibirla in formato cartaceo alla visita medico legale. Trattandosi quindi di una opportunità, non ravvisiamo alcun obbligo amministrativo per i medici che inviteranno i pazienti ad agire autonomamente". "Occorre liberare da subito, i medici di famiglia dalla gestione degli aspetti amministrativi e burocratici impropri, in modo che si possano dedicare esclusivamente all’assistenza dei pazienti ammalati. Non stupisce il fatto che nessuno voglia fare più il medico di famiglia e chi può lascia o se ne va in altri paesi, dove è ancora possibile esercitare senza vessazioni burocratiche questa professione. Abbiamo firmato un accordo collettivo nazionale e per questo che circolari adottate unilateralmente non saranno recepite dai medici!" conclude.

Protesta anche la Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu che fa appello al prossimo Governo e al futuro ministro della Salute, affinché si modifichino questi provvedimenti. “Il primo (circolare 3574 dell’1 ottobre) – spiega Francesco Esposito, segretario nazionale Fismu – riguarda la procedura per l’invalidità Inps e prevede che siano anche i medici di famiglia a inviare i referti (previa la scansione del documento) su richiesta del cittadino. Il secondo (circolare del ministero della Salute) sulla vigilanza dei dispositivi medici prevede che sarà anche il medico di famiglia (su segnalazione del paziente) che dovrà comunicare (entro 10 giorni) eventuali incidenti gravi degli strumenti”. “In una fase di grave crisi per la medicina generale e di famiglia – continua – questo tipo di provvedimenti creano ancora più disagio e preoccupazione. I medici devono fare i medici, non scannerizzare referti e inviarli per email all’INPS. Sono tutti oneri impropri, burocratici, che  fanno perdere tempo prezioso alla clinica. Alla cura dei nostri pazienti. È incomprensibile come si possano ipotizzare e varare circolari come questa, oltretutto nel pieno delle incertezze sul ‘misterioso’ funzionamento delle Case di Comunità. Incredibile”. “Al nuovo ministro della Salute – conclude Esposito – chiediamo la revoca intanto di questi oneri burocratici, e, più in generale, una sburocratizzazione del lavoro medico. Altrimenti protesteremo in modo unitario con tutte le altre sigle sindacali del settore, fino alla disobbedienza” .

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