L'appello degli esperti di AME: “Il vaccino salva la vita”
"L'influenza può essere molto pericolosa per le persone con diabete. Per questo, raccomandiamo a tutti i pazienti di sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale e di farlo presto, prima che i virus inizino a circolare più diffusamente". E’ l'appello lanciato dagli specialisti dell'Associazione Medici Endocrinologi (AME-ETS), e in particolare dalla Commissione Diabete, in vista della Giornata Mondiale del Diabete, che si è celebrata lunedì 14 novembre.
La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata ai soggetti fragili, ad esempio anziani e persone con patologie preesistenti , come AIDS, asma, patologie polmonari, cardiache, renali e diabete.
"A causa dell'influenza, le persone con diabete hanno un rischio triplo di ospedalizzazione, quadruplo di ricovero in terapia intensiva, doppio di infezioni letali", spiega Olga Eugenia Disoteo, coordinatore nazionale della Commissione Diabete AME. "L’infezione da virus influenzale, inoltre, può favorire l’insorgenza di chetoacidosi diabetica, oltre ad aumentare i livelli glicemici e interferire con le normali attività quotidiane, riducendo il sonno, l’accesso allo studio e al lavoro, l’interazione con le persone di supporto come la famiglia e gli amici e la capacità di sottoporsi ad attività fisica", aggiunge
Ormai da alcuni decenni, tutte le organizzazioni sanitarie internazionali, dall’Oms ai Centers for Disease Control and Prevention statunitensi all’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), raccomandano a tutte le persone con diabete di qualunque età di sottoporsi ogni anno alla vaccinazione stagionale antinfluenzale .
"Il ministero della Salute italiano considera le persone affette da diabete tra le categorie ad alto rischio di complicanze e aumento della mortalità in caso di influenza, e per questo raccomanda a chiunque soffra di diabete di tipo 1 o 2 di effettuare la vaccinazione non appena essa sia disponibile, prima dell’inizio della stagione influenzale", ricorda Disoteo. "In considerazione degli importanti benefici, a fronte di rischi trascurabili derivanti dall’immunizzazione attiva contro l'influenza, ogni anno, il Servizio Sanitario Nazionale – aggiunge la specialista - offre gratuitamente il vaccino antinfluenzale a tutte le persone con diabete. Come ulteriore tutela il ministero della Salute raccomanda fortemente la vaccinazione antiinfluenzale offrendola a costo zero anche ai loro familiari e ai contatti stretti, indipendentemente dal fatto che il soggetto fragile sia stato vaccinato o meno contro l'influenza".
La campagna di vaccinazione contro l’influenza è iniziata ormai da settimane. Coloro per i quali la vaccinazione è raccomandata fanno ancora in tempo a vaccinarsi e a sviluppare una adeguata copertura anticorpale in vista del picco influenzale previsto ogni anno tra dicembre e gennaio. "Ma non c’è più tempo da perdere: vaccinarsi subito può fare la differenza!", conclude.
Su circa mille pazienti colpiti da infezione grave dovuta a batteri gram negativi in 40 ospedali italiani, la mortalità a 30 giorni risulta in media del 17,6% e per alcuni batteri arriva al 40%
Un maggior numero di test in alcune popolazioni probabilmente spiega parte dell'aumento
Report Iss, incidenza di 'media' intensità. Più colpiti i bimbi sotto i 5 anni
Questo vaccino antinfluenzale si basa sulla tecnologia di produzione dei vaccini mediante coltura cellulare, utilizzata per ottenere una corrispondenza esatta con i ceppi influenzali selezionati dall'OMS per la produzione dei vaccini
Al Collegio Ghislieri di Pavia il 6 e 7 settembre due giorni dedicati all'innovazione tecnologica e terapeutica nella prevenzione e trattamento delle patologie legate al diabete e all'obesità
Esperti: Non ignorare il fenomeno o cercare di occultarlo
Protocollo di sperimentazione SIOOT con l’Università Cattolica di Roma per confermare l’efficacia dell’ozonoterapia nel trattamento delle infezioni sostenute da batteri resistenti
Obesità, diabete, malattie della tiroide, infertilità, osteoporosi. Problemi di salute molto diffusi che hanno un comune denominatore: le alterazioni ormonali
Commenti