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Ecco perché influenza e Covid colpiscono di più in inverno

Infettivologia Redazione DottNet | 06/12/2022 16:57

Il freddo sopprime la prima linea delle difese immunitarie che vengono messe in atto nel naso, la principale via d'ingresso nel nostro corpo dei virus che infettano le vie aeree

Si è scoperto perché raffreddore, influenza e Covid-19 colpiscono di più nella stagione invernale. Non c'entra, come si pensava, il fatto che in inverno le persone passano più tempo al chiuso, ma la causa sono proprio le basse temperature: il freddo sopprime la prima linea delle difese immunitarie che vengono messe in atto nel naso, la principale via d'ingresso nel nostro corpo dei virus che infettano le vie aeree. Lo ha dimostrato, pubblicando i risultati su The Journal of Allergy and Clinical Immunology, il gruppo di ricerca guidato dall'ospedale specializzato in malattie di occhi e orecchie della statunitense Harvard Medical School, che ha lavorato in collaborazione con la Northwestern University.

La scoperta apre a soluzioni terapeutiche che nascondano questo punto debole, come spray nasali che rinforzino le difese immunitarie indebolite. 

Il naso è uno dei primi punti di contatto tra l'ambiente esterno e l'interno del nostro corpo. Uno studio del 2018, pubblicato sulla stessa rivista e guidato dallo stesso istituto, aveva scoperto l'esistenza di una risposta immunitaria innescata proprio dall'ingresso nel naso di batteri e virus: le cellule nella parte anteriore, infatti, ne rilevano la presenza e rilasciano nel muco miliardi di minuscole sacche piene di liquido (chiamate vescicole extracellulari), che circondano e attaccano gli intrusi prima che si addentrino nel corpo.

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Ora i ricercatori guidati da Di Huang hanno dimostrato che questo meccanismo è influenzato dalla temperatura: hanno osservato, infatti, che una diminuzione di 5 gradi della temperatura alla quale si trovano le cellule nasali indebolisce la risposta immunitaria e quasi dimezza la quantità di vescicole prodotte. "La domanda ora è: come possiamo sfruttare questo fenomeno - chiede Mansoor Amiji della Northeastern University, co-autore dello studio - per proteggere di più il naso, specialmente nei mesi freddi?".

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