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Medici internisti, con arrivo del freddo attenzione al cuore

Medicina Interna Redazione DottNet | 30/01/2023 12:42

I consigli della Simi su chi rischia di più - a partire dagli anziani, i fragili e chi è affetto da patologie croniche - e come difendersi

Ogni anno almeno il 7% di tutti i decessi può essere attribuito al freddo e con le le temperature in picchiata, affermano gli esperti della Società Italiana di Medicina Interna (Simi), è fondamentale sapere come difenderci dalle insidie del grande freddo che in questi giorni sta colpendo l'Italia. Ecco dunque i consigli della Simi su chi rischia di più - a partire dagli anziani, i fragili e chi è affetto da patologie croniche - e come difendersi.

    - ATTENZIONE AL CUORE: "Una delle minacce peggiori dell'invermo - spiega Giorgio Sesti (nella foto), presidente Simi - è quella posta all'apparato cardio-circolatorio, con un'aumentata incidenza di infarti, ictus e un peggioramento delle arteriopatie periferiche". Spesso in inverno è inoltre necessario ritoccare verso l'alto i dosaggi della terapia antipertensiva. Una pressione arteriosa in salita e il freddo non solo rappresentano una minaccia per i vasi di cuore e cervello, ma portano anche ad urinare di più, esponendo in questo modo al rischio di disidratazione. "Dunque, oltre a ridurre la pressione, è necessario assicurare un buon introito di liquidi. Ma assolutamente non di alcol".

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   - PROTEGGERE NASO E BOCCA: "In questa stagione - afferma Sesti - assistiamo ad un'esacerbazione di malattie respiratorie croniche come la bronchite ostruttiva (BPCO) e l'asma perché il passaggio di aria fredda lungo le vie aeree provoca irritazione. Per questo è importante evitare di uscire di casa nelle ore più fredde e proteggere bene naso e bocca con una sciarpa. Le persone con long Covid devono fare particolare attenzione in caso di freddo perché secondo una review pubblicata di recente sul BMJ, la loro funzionalità polmonare può restare compromessa per un tempo variabile dopo l'infezione da Covid e questo li espone a maggior rischio di infezioni respiratorie. Se è necessario uscire, dovrebbero indossare una mascherina FFP2".

   - IL TALLONE D'ACHILLE DELLE ARTICOLAZIONI: il freddo e l'umidità non sono un toccasana per ossa e articolazioni. dunque coprirsi adeguatamente per mantenere caldo l'organismo.
    Importante anche fare il pieno di vitamina D e calcio (con latte e latticini), soprattutto se non si esce di casa e non ci si espone alla luce del sole.

   - ATTENZIONE ALLE CADUTE: evitare le ore piu fredde e più a rischio strade ghiacciate. Le persone con neuropatia diabetica (un danno ai nervi delle estremità) devono inoltre fare particolarmente attenzione perché possono non accorgersi che i piedi stanno diventando troppo freddi, esponendosi al rischio di geloni o di un principio di congelamento.

    - ATTIVITÀ FISICA E FREDDO: i runner in buona salute possono continuare a correre anche con le basse temperature, avendo cura di vestirsi in maniera adeguata. Le persone con problemi cardiovascolari noti o i soggetti a rischio (ipertesi, diabetici, persone in sovrappeso), ammonisce Sesti, "devono invece stare molto attenti a non fare sforzi eccessivi all’aperto, se le temperature sono rigide. In questa stagione, bene le passeggiate nelle ore calde e nelle giornate di sole, ma per tutto il resto, l’esercizio fisico andrebbe fatto indoor".

  - CURARSI CON LA LUCE: "Le persone con disturbo affettivo stagionale, depressione o disturbo bipolare – conclude Sesti - possono risentire in modo particolare del dover restare a lungo in casa, per il cattivo tempo. È fondamentale che si mantengano attive e che dormano in modo regolare, facendo il pieno di sole non appena possibile. E se non è possibile uscire, bisogna inondare di luce la casa, tirando le tende e alzando le serrande. Ma rivolgersi subito allo specialista se i sintomi peggiorano".

   - RISCALDARSI IN CASA: Se è necessario dare un ‘aiuto’ ai termosifoni che riscaldano poco, bene orientarsi su stufe elettriche a basso consumo o pompe di calore. Da evitare invece le stufette a gas o i camini a legna per il rischio di intossicazioni da monossido di carbonio, purtroppo spesso fatali nel sonno.


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