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Le richieste Fimmg per il rinnovo della convenzione medicina generale

Sindacato Redazione DottNet | 07/03/2023 15:42

Il Consiglio Nazionale della Fimmg plaude all’approvazione dell’Atto di indirizzo che dà il via alle trattative per il rinnovo dell’Acn 2019-2021 e alla successiva discussione per l’Acn 2022-2024

Un Accordo collettivo nazionale che identifichi maggiormente le caratteristiche organizzative della medicina generale, a partire dal lavoro in équipe e dall’incentivazione della presenza del personale di studio, che dia piena realizzazione al ruolo unico, attraverso l’attività oraria prioritariamente esercitata nelle fasce orarie diurne a supporto dell’attività fiduciaria. E ancora, un Acn che consenta una graduale introduzione dei medici più giovani, con maggiori tutele legate a maternità e malattia.

E poi attivazione delle strategie politiche per recuperare le risorse necessarie a sostenere la decompressione fiscale e burocratica che frena l’organizzazione degli studi dei Mmg e revisione delle incompatibilità nell’Emergenza Territoriale per poter svolgere la propria attività in regime libero professionale o nei vari settori della Medicina generale.

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Sono queste solo alcune delle richieste messe nero su bianco nella mozione finale approvata all’unanimità del Consiglio nazionale Fimmg riunito a Roma lo scorso 4 marzo, sentita la relazione del Segretario Generale Nazionale, Silvestro Scotti.

Dal Consiglio Nazionale è arrivato un plauso all’approvazione dell’Atto di indirizzo che darà il via alle trattative per il rapido rinnovo dell’Acn 2019-2021 che permette la successiva discussione dell’Acn 2022-2024 e ha sottolineato e dato continuità di mandato al Segretario e all’Esecutivo di continuare “la fruttuosa interlocuzione intrapresa con il Governo ed in particolare con il Ministro Schillaci e con i vari rappresentanti parlamentari già evidenziate e rese esecutive da azioni legislative attuate nel cosiddetto ‘Milleproroghe‘, interlocuzione soprattutto indirizzata alla soluzione dei carichi di lavoro e burocratici sui medici di medicina generale e di carenza di risorse economiche e umane per una vera riforma della assistenza territoriale che veda protagonista la medicina generale”.

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