Novità anche per l'Irap sugli studi professionali, cedolare secca e Iva
La legge delega per la riforma del fisco cui sta lavorando il governo è divisa in 4 parti e 21 articoli, che vanno dalla riforma dell'Irpef con la transizione a tre scaglioni e aliquote più basse alla nuova Ires a due aliquote, dalla razionalizzazione del numero e delle aliquote Iva ad un nuovo sistema fiscale per gli enti locali. Lo si evince dalle slide preparate dal Mef sulla riforma fiscale che l'ANSA ha visionato. In base ai possibile tempi della delega viene indicato marzo per il cdm e 24 mesi per l'adozione dei decreti delegati.
LA NUOVA IRES - La riforma fiscale prevede una nuova Ires (l'imposta sui redditi delle società) a due aliquote, con aliquota ridotta rispetto al 24% per la quota di reddito destinata, nei due anni successivi, a investimenti qualificati e/o nuova occupazione.
FLAT TAX - Estensione della flat tax incrementale ai lavoratori dipendenti con l'obiettivo, dopo la riduzione a tre degli scaglioni Irpef, di arrivare entro la legislatura alla flat tax per tutti. Nel frattempo in campo Irpef, per il lavoro dipendente è prevista la semplificazione delle norme sui fringe benefit. Per il lavoro autonomo invece si punta alla riduzione delle ritenute sui compensi nel caso in cui il lavoratore sostenga alti costi per dipendenti o collaboratori e al riconoscimento della neutralità fiscale per le aggregazioni e riorganizzazioni degli studi professionali. Attualmente, le aliquote sono quattro: fino a 15.000 euro di reddito 23%; da 15.000 euro a 28.000 euro di reddito 25%; da 28.000 euro a 50.000 euro di reddito 35%; oltre 50.000 euro di reddito 43%. L’imposta sul reddito delle persone fisiche (ossia l'Irpef) deve essere corrisposta da tutte le persone fisiche, residenti e non residenti nel territorio dello Stato, che possiedono le previste tipologie di reddito. I soggetti residenti sono assoggettati ad imposizione anche per i redditi prodotti all’estero, mentre i soggetti non residenti sono assoggettati a tassazione limitatamente ai redditi prodotti nel territorio dello Stato.
TRE ALIQUOTE IRPEF: CHI CI GUADAGNA - Il passaggio a 3 aliquote Irpef ha due ipotesi: la prima prevede 3 aliquote del 23%, del 27% e del 43% per un costo allo Stato di 10 miliardi di euro, la seconda prevede 3 aliquote Irpef del 23%, del 33% e del 43% per un costo di 6 miliardi di euro. La prima ipotesi prevede che le aliquote siano tre, con il primo scaglione che non verrebbe toccato, restando a 15.000 euro con un’aliquota al 23%. Il secondo scaglione arriverebbe fino a 50.000 euro. Non cambia niente per il terzo scaglione, ovvero per i redditi superiori a 50.000 euro. Quindi: 23% per redditi fino a 15.000 euro; 27% per redditi tra 15.001 e 50.000 euro; 43% per redditi sopra 50.000 euro.
Con la seconda ipotesi gli scaglioni sarebbero ugualmente tre, tuttavia, la prima fascia di reddito arriverebbe fino a 28.000 euro con aliquota al 23%. Il secondo scaglione arriverebbe a 50.000 euro con un’aliquota al 33%. Per i redditi sopra 50.000 l’aliquota resta 43%. Perciò: 23% per redditi fino a 28.000 euro; 33% per redditi tra 15.001 e 50.000 euro; 43% per redditi sopra 50.000 euro.
Il Governo punterebbe ad accorpare la seconda e la terza aliquota dell’Irpef, fissate oggi al 25% e al 35%, in una fascia con una percentuale di prelievo pari al 27% o al 28%. Chi oggi guadagna tra i 15 mila e i 28 mila euro, quindi, andrebbe a pagare il 2% in più di tasse, percependo uno stipendio netto inferiore. Beneficeranno invece della misura quelli che hanno un reddito imponibile compreso tra i 28 mila e i 50 mila euro. Occorre sottolineare che quando si parla dei redditi bassi, fare il confronto solo tra le ipotesi di aliquote però senza sapere ancora come cambia la formula delle detrazioni non indica quando si pagherà in più o in meno. Insomma dipenderà da come verranno stabilite le detrazioni. Ma non sono solo gli scaglioni a essere nel mirino del Governo. Si andrà avanti anche e soprattutto con la revisione dei procedimenti che costituiscono il cuore del Fisco, quello dichiarativo, di accertamento, di riscossione e del contenzioso tributario. Giuseppe Buscema, esperto della Fondazione Studi Consulenti del lavoro, riporta sul Corriere della Sera, alcune possibili ipotesi. Qualora approdasse la prima ipotesi ci sarebbe un aumento dell’imposta lorda per i redditi fino a 34.000 euro. Nella seconda ipotesi si realizzerebbe un risparmio per tutte le fasce di reddito. Viene poi effettuata anche una simulazione in caso di reddito da 20.000 euro annui. Nella prima ipotesi l’imposta aumenterebbe di 150 euro in un anno, un incremento del 2%. In caso di reddito da 50.000 euro ci sarebbe un risparmio da 1.150 euro. Nella seconda ipotesi si verificherebbe un risparmio per entrambe le fasce di reddito: per coloro che hanno un reddito di 20.000 euro la riduzione sarebbe di 100 euro, mentre con un reddito di 50.000 euro ci sarebbe una diminuzione di 700 euro, pari a circa il 4%.
CEDOLARE SECCA - Il regime della cedolare secca potrebbe essere esteso anche agli immobili non abitativi. E' un'ipotesi allo studio relativa ai redditi Irpef dei fabbricati. La delega interviene su tutte le categorie di reddito Irpef (redditi agrari, dei fabbricati, di natura finanziaria, di lavoro dipendente, di lavoro autonomo, d'impresa e diversi) con l'obiettivo di razionalizzare e semplificare il sistema. Per quanto riguarda invece i redditi di natura finanziaria, si prevede, tra le altre cose, il raggruppamento dei redditi di capitale e dei redditi diversi di natura finanziaria in un'unica categoria reddituale soggetta a tassazione in base al principio di cassa e di compensazione e un'imposta sostitutiva agevolata sui redditi di natura finanziaria conseguiti dalle casse di previdenza.
ADDIO MINI-IMPOSTE,ARRIVA IL TRIBUTO UNICO - Addio all'imposta di bollo, a quelle ipotecaria e catastale, ai tributi speciali catastali e alle tasse ipotecarie: saranno sostituite da un tributo unico, "eventualmente in misura fissa". Nell'ottica di una generale razionalizzazione, è prevista l'estensione dell'autoliquidazione anche per l'imposta di successione e per l'imposta di registro, oltre all'implementazione di nuove soluzioni tecnologiche e il potenziamento dei servizi telematici per ridurre e semplificare gli adempimenti. Per facilitare le modalità di pagamento dei tributi ed efficientare i sistemi di riscossione, viene inoltre previsto l'utilizzo dei mezzi elettronici di pagamento.
RISCOSSIONE PIU' SEMPLICE - Con la delega per la riforma del fisco arriva una semplificazione del procedimento di riscossione. In particolare, si prevede un progressivo superamento del ruolo e un accesso semplificato a forme di rateizzazione a 120 rate. E' poi prevista l'estensione del termine di efficacia degli atti di riscossione "per una maggiore rapidità di recupero" e anche l'eliminazione delle duplicazioni organizzative, logistiche e funzionali, "con conseguente riduzione dei costi".
IVA ZERO - L'Iva azzerata per alcuni beni di prima necessità "è una delle ipotesi perché la normativa europea prevede anche l'aliquota zero, ma si deve lavorare". Lo ha detto il viceministro dell'economia Maurizio Leo a margine della presentazione dei risultati dell'Agenzia delle Entrate alla Camera. Leo ha quindi confermato che la riforma sarà "ambiziosa e si ispira a quella degli anni Settanta" e dovrebbe arrivare in Cdm la prossima settimana. Il ddl "consentirà di avviare un graduale processo di riduzione del carico fiscale e rendere più appetibile e attrattivo l'investimento nel territorio nazionale", ha aggiunto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. La parte più significativa della riforma, ha detto Leo che ne ha illustrato le linee, "è legata ai procedimenti": in particolare si punta a spingere ancora di più sul "meccanismo della dichiarazione: vogliamo dare un po' di quiete al contribuente in periodi particolari, come i mesi di agosto e dicembre", in cui non far arrivare le lettere di compliance. C'è inoltre la volontà di "cambiare verso all'accertamento", puntando sulla tregua fiscale. E la necessità di "lavorare sulla riscossione", che presenta "numeri spaventosi: 1.150 miliardi di magazzino cartelle". Dà frutti intanto la rottamazione introdotta con la legge di bilancio: "fino ad oggi abbiamo ricevuto online 600mila domande di rottamazione", ha detto il viceministro. Un eventuale azzeramento dell'Iva su alimentari e beni di prima necessità produrrebbe risparmi diretti fino a 300 euro annui a famiglia, oltre a positivi effetti indiretti sul fronte delle tariffe al pubblico praticate da attività ed esercizi commerciali afferma il Codacons, commentando le affermazioni del viceministro dell'economia, Maurizio Leo, su un possibile intervento fiscale sull'Iva. "Ovviamente - commenta il presidente Carlo Rienzi, - perché una simile misura produca reali benefici ai consumatori, è necessario che i commercianti traslino in modo totale il taglio dell'Iva sui prezzi al dettaglio, prevedendo pesanti sanzioni verso gli esercenti scorretti",
Sono ormai abbastanza numerosi, anche fra i medici e gli odontoiatri, i casi in cui, al momento della morte del professionista, il diritto alla pensione a superstiti venga attribuito ad un suo nipote, anche in presenza di genitori viventi.
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"I limiti di tempo massimi, entro i quali deve essere garantita una prestazione ambulatoriale, prescritta con ricetta rossa e dematerializzata, variano a seconda del grado di priorità"
"Le professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione soffrono di una scarsa attrattività, dovuta a prospettive professionali limitate e a opportunità lavorative non adeguate"
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
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