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Ecco la Riforma delle Professioni: scudo penale strutturale, scuola di specializzazione per i medici di famiglia e incentivi contro carenze

Professione Redazione DottNet | 03/08/2025 18:06

Tra le novità: trasformazione del corso di medicina generale in scuola di specializzazione, incentivi per i professionisti in aree disagiate, impiego flessibile degli specializzandi e introduzione stabile dello “scudo penale” per colpa lieve

Il governo ha presentato un progetto di riforma destinato a trasformare il sistema delle professioni sanitarie. Il 4 agosto, il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge delega suddiviso in tre principali aree d'intervento: la formazione dei professionisti, il rafforzamento del personale sanitario e la gestione della responsabilità professionale. Questa proposta arriva in un momento delicato per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), che sta affrontando una carenza cronica di personale e disuguaglianze territoriali nell'accesso alle cure. A complicare ulteriormente la situazione, l'introduzione, lo scorso 31 luglio, del divieto di stipulare contratti con medici "gettonisti" nelle strutture pubbliche, una misura attesa da tempo ma che solleva preoccupazioni riguardo alla sostenibilità dei servizi, soprattutto nei mesi estivi.

Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, ha commentato la situazione: “Il superamento del sistema dei gettonisti è una scelta giusta, ma le aziende sanitarie necessitano di soluzioni più flessibili per garantire il personale medico nei periodi di maggiore necessità.”

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La misura, che vieta l'uso di medici liberi professionisti o assunti tramite cooperative, è stata adottata a partire dal 31 luglio. Questa pratica, infatti, veniva utilizzata per colmare le lacune di organico durante i turni critici, in particolare nei pronto soccorso. Secondo l’Autorità Nazionale Anticorruzione, tra il 2019 e il 2024, tali prestazioni hanno comportato una spesa di oltre 2,1 miliardi di euro. Sebbene il divieto sia giudicato positivamente da Anelli, egli avverte che non rappresenta una soluzione completa: “Nella pianificazione non si considera l'aumento della popolazione estiva, soprattutto nelle regioni turistiche, e di conseguenza l'incremento delle richieste di assistenza, soprattutto nei reparti di emergenza.”

Il disegno di legge, che il governo sta preparando, propone diverse misure per affrontare queste problematiche. Tra queste, incentivi per chi lavora nelle aree più disagiate, premi legati alla riduzione delle liste d'attesa e la semplificazione delle pratiche amministrative. Una proposta significativa per colmare le carenze di personale è l’introduzione di contratti flessibili per gli specializzandi, già previsti dal Decreto Calabria del 2019, ma ora destinati ad essere ampliati. Anelli ha sottolineato l'importanza di questa soluzione, che potrebbe coinvolgere tra i 30.000 e i 40.000 giovani professionisti. “Gli specializzandi sono medici preparati a svolgere la professione”, ha dichiarato, aggiungendo che l’esperienza sul campo è il miglior modo per acquisire competenze pratiche.

Un altro punto fondamentale del disegno di legge riguarda la formazione post-laurea. Oltre ad affrontare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e l'aggiornamento della formazione manageriale, il provvedimento prevede di trasformare il corso di medicina generale in una scuola di specializzazione vera e propria, in linea con le normative europee. Questo cambiamento è particolarmente atteso, poiché la medicina generale, secondo Anelli, dovrebbe essere considerata una specialità a tutti gli effetti: “Negli ultimi decenni la medicina generale ha fatto enormi progressi e ha migliorato significativamente i risultati in termini di salute.”

Infine, il disegno di legge interviene anche sulla responsabilità professionale, proponendo la stabilizzazione dello “scudo penale” per i medici, che limita la punibilità ai soli casi di colpa grave. Una misura che è stata accolta favorevolmente dalla Federazione, che da tempo chiedeva un intervento in questo ambito. “Se il medico non agisce intenzionalmente per causare danni, dovrebbe essere esente da procedimenti penali”, ha dichiarato Anelli, sottolineando come questo approccio possa contribuire a una maggiore tranquillità professionale.

Tuttavia, il presidente della Fnomceo ha anche evidenziato la necessità di un piano straordinario di investimenti sul personale sanitario. Questo intervento, secondo Anelli, dovrebbe non solo allineare i livelli di remunerazione a quelli medi europei, ma anche potenziare l'assistenza territoriale, che oggi si basa in gran parte sui medici di famiglia e pediatri. Gli ospedali, infatti, soffrono di un’impostazione che tende a privilegiare una visione “monoprofessionale”, escludendo altre figure professionali fondamentali come infermieri, tecnici della riabilitazione e psicologi.

Ecco il dettaglio


Capo I – Il quadro delle deleghe e i criteri generali e specifici
Articolo 1: Il Governo sarà delegato ad adottare entro il 31 dicembre 2026 uno o più decreti legislativi secondo principi costituzionali e sovranazionali, coinvolgendo le Regioni tramite intesa in Conferenza permanente. Le Camere dovranno esprimere un parere entro 30 giorni, pena proroga della delega di tre mesi. Prevista anche la possibilità di interventi correttivi entro 18 mesi dall’entrata in vigore dei decreti.

Articolo 2: Vengono definiti i criteri generali della delega: incremento del personale, potenziamento della formazione specialistica, valorizzazione delle competenze, revisione delle norme incompatibili e aggiornamento dell’apparato sanzionatorio.

Articolo 3: Indica misure e incentivi per colmare i vuoti di organico. Tra questi: mantenimento in servizio, premi per chi lavora in aree disagiate, impiego di specializzandi con contratti flessibili, semplificazione delle incombenze amministrative, sicurezza sul lavoro, sistemi premianti legati alla performance e alla riduzione delle liste d’attesa, e maggiore coinvolgimento degli Ordini.

Articolo 4: Obiettivo è una pianificazione nazionale del fabbisogno formativo per specializzazioni, con snellimento delle procedure per i piani triennali regionali.

Articolo 5: Sviluppo e aggiornamento delle competenze, con un Sistema nazionale di certificazione, formazione continua più aderente ai nuovi bisogni, strategia per l’uso responsabile dell’intelligenza artificiale e revisione della formazione manageriale.

Articolo 6: Riforma del percorso di medicina generale, che diventa scuola di specializzazione, e istituzione di nuove specializzazioni non mediche, in particolare in odontoiatria forense.

CAPO II – Responsabilità professionale: arriva lo “scudo penale stabile”
Articolo 7: Sostituisce l’art. 590-sexies c.p., stabilendo che la punibilità per morte o lesioni in ambito sanitario è limitata ai soli casi di colpa grave, rendendo strutturale lo “scudo penale”.

Articolo 8: Integra la legge Gelli-Bianco del 2017, limitando la responsabilità civile quando l’intervento sanitario rispetta linee guida e tenendo conto di fattori come la scarsità di risorse o la complessità del caso clinico.

CAPO III – Copertura finanziaria
Articolo 9: I decreti attuativi dovranno essere accompagnati da relazione tecnica sulla neutralità finanziaria o da coperture esplicite. In assenza di oneri aggiuntivi, si opererà con le risorse già disponibili.

La proposta legislativa adotta un approccio incrementale, mirato a interventi settoriali ma coordinati, per garantire aggiornamento normativo coerente con l’evoluzione scientifica e tecnologica. L’obiettivo è un Ssn attrattivo, moderno e capace di rispondere ai nuovi bisogni di salute della popolazione, contrastando il fenomeno dell’abbandono professionale e della “desertificazione sanitaria”.

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