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Decreto bollette in dirittura d'arrivo: dal primo giugno aumenti per medici e infermieri

Professione Redazione DottNet | 22/05/2023 19:30

Novità anche per i medici gettonisti, odontoiatri e specializzandi

Scatta dal prossimo primo giugno l'aumento per medici e infermieri (e fino al 31 dicembre 2023). Sono 100 e 50 euro orari come prevede, tra le varie misure relative al comparto della Sanità, la legge di conversione del decreto legge “Bollette”, attesa all’approvazione finale entro la fine di maggio. Ratio del provvedimento è sopperire alla mancanza di personale negli ospedali. Il decreto prevede novità anche per i medici a gettone: potranno essere assunti i candidati ad altri ruoli all’interno della Sanità purché in possesso di specifici requisiti. Il decreto legge istituisce anche un fondo da oltre un miliardo di euro per i payback a carico delle aziende che producono dispositivi medici.

Nel dettaglio l’articolo 11 prevede che per l’anno 2023 le aziende e gli enti del Servizio Sanitario nazionale, allo scopo di far fronte alla carenza di personale medico e infermieristico presso i servizi di emergenza-urgenza ospedalieri, e di ridurre l’utilizzo delle esternalizzazioni, possono ricorrere alle prestazioni aggiuntive previste dalla contrattazione collettiva nazionale per il personale medico ed infermieristico, consentendo, in deroga alla contrattazione, un aumento della relativa tariffa oraria fino a 100 euro lordi onnicomprensivi, per il personale medico, e a 50 euro lordi onnicomprensivi per il personale infermieristico, al netto degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione.

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L’aumento dovrà avvenire nel limite degli importi di cui alla tabella B allegata al presente decreto, pari a complessivi 50 milioni di euro per il personale medico e a complessivi 20 milioni di euro per il personale infermieristico per l’anno 2023. Con una disposizione inserita durante l’esame referente, viene poi prevista l’applicazione delle disposizioni sopra illustrate anche al personale medico e infermieristico operante nei pronto soccorso pediatrici e ginecologici afferenti ai presìdi di emergenza-urgenza e accettazione (DEA) di I e II livello del Servizio sanitario nazionale. Al relativo finanziamento accedono tutte le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, in deroga alle disposizioni legislative che stabiliscono per le autonomie speciali il concorso regionale e provinciale al finanziamento sanitario corrente.

Mediante una modifica all’articolo 1, comma 526 della legge di bilancio 202316, viene poi previsto un incremento a decorrere dal 1 giugno e fino al 31 dicembre 2023 delle risorse destinate alla corresponsione dell’indennità di pronto soccorso, pari a 100 milioni di euro complessivi, dei quali 30 destinati alla dirigenza medica e 70 al personale del comparto sanità. Resta fermo l’incremento a regime di 200 milioni di euro delle citate risorse dal 1 gennaio 2024 già previsto dalla citata disposizione. Alla copertura degli oneri di cui ai commi 1 e 3 si provvede a valere sul livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato, che a tal fine è incrementato di 170 milioni di euro per l’anno 2023.

Come detto, per quanto riguarda i medici “gettonisti” potranno essere utilizzati non solo per prestazioni di urgenza e di emergenza ma, ricorrendone nel condizioni, anche per altri reparti ospedalieri. Il provvedimento fissa il limite al ricorso dei gettonisti a un anno dall’entrata in vigore del provvedimento. L’esternalizzazione dei servizi sanitari potrà riguardare anche il personale infermieristico che dovrà dimostrare di essere in possesso della dovuta professionalità per ricoprire l’incarico da assegnare. Ulteriori novità sono contenute nel decreto legge per l’ambito della Sanità e riguardano i laureati in odontoiatria. Per la partecipazione ai concorsi pubblici non sarà necessario aver conseguito la specializzazione. Gli odontoiatri, inoltre, potranno esercitare la loro professione anche nella medicina estetica, purché non invasiva. Il provvedimento introduce un’apertura sperimentale ai medici che stanno completando la specializzazione: su base volontaria potranno ricoprire incarichi nei reparti di urgenza e di emergenza degli ospedali, purché al di fuori dell’orario di formazione. Gli incarichi avranno la formula della libera professione. Inoltre, gli ospedali potranno procedere con nuove assunzioni di medici specializzanti a partire dal terzo anno del percorso di studi: saranno interessati, in particolare, i medici, i veterinari, i biologi, i farmacisti, i fisici, gli odontoiatri e gli psicologi. Infine, fino a tutto il 2025 infermieri e ostetriche non dovranno sottostare più al vincolo di esclusività.

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