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Aziende ospedaliere: il monitoraggio Agenas e le classifiche nel 2019 e 2021

Sanità pubblica Redazione DottNet | 24/05/2023 15:54

Tutte le aziende ospedaliere con alte performance si trovano al Centro-Nord. Cinquantatrè sono quelle per il momento prese in considerazione, tra 30 Aou e 23 Ao, a loro volta suddivise tra realtà con un numero di posti letto superiori o inferiore all

Tutte le aziende ospedaliere con alte performance si trovano al Centro-Nord. Cinquantatrè sono quelle per il momento prese in considerazione, tra 30 Aou e 23 Ao, a loro volta suddivise tra realtà con un numero di posti letto superiori o inferiore alle 700 unità

Nel 2021, più del 20% delle aziende ospedaliere italiane (12 su 53) aveva un livello di performance basso. Alte performance solo per 9 aziende; il numero di queste ultime è quasi dimezzato rispetto al periodo pre-pandemia (2019), quando erano 17. Sono i dati salienti della valutazione delle aziende ospedaliere pubbliche effettuata dall'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) presentata ieri mattina a Roma (clicca qui per scaricare il documento completo). La valutazione, che ha applicato per la prima volta il nuovo 'Modello di valutazione multidimensionale della performance manageriale nelle aziende ospedaliere pubbliche', ha misurato la capacità delle aziende di conseguire obiettivi assistenziali in termini di esiti delle cure e di accessibilità ai servizi sanitari, coerentemente con le risorse disponibili (di tipo finanziario, professionale e tecnologico). Si riferisce soltanto alle aziende ospedaliere e, dunque, non ad altre articolazione delle strutture sanitarie come Asl, Irccs o Aziende Socio Sanitarie Territoriali (Asst) che in Lombardia hanno sostituito le aziende ospedaliere. Tutte le aziende ospedaliere con alte performance si trovano al Centro-Nord: 2 in Piemonte (Ao Ordine Mauriziano di Torino e Ao Santa Croce e Carle), 2 in Veneto (Aou Integrata di Verona, Aou di Padova), 1 in Emilia-Romagna (Aou Bologna - Policlinico Sant'Orsola), 1 nelle Marche (Ao Ospedali Riuniti Marche Nord), 3 in Toscana (Aou Pisana, Aou Careggi, Aou Senese).

Me vediamo nel dettaglio come sono andate le aziende. La prima macro-evidenza che emerge dal monitoraggio è che "buoni esiti di performance sono associabili a buoni esiti di cura". Non solo: la stabilità del management propria in particolare del Centro-Nord - anch'essa osservata dalle due dirigenti Maria Pia Randazzo (dirigente Uosd Statistica e Flussi informativi sanitari) e Antonella Guerriero (Direttore Uoc Controllo di gestione, Risultati economici Ssr e Aziende sanitarie) - sembra essere un indicatore a favore di migliori performance. Otto tra le aziende che presentano continuità di mandato migliorano in particolare la loro prestazione.
Il campione. Cinquantatrè le aziende per il momento prese in considerazione, tra 30 Aou e 23 Ao, a loro volta suddivise tra realtà con un numero di posti letto superiori o inferiore alle 700 unità. E cinque le aree di performance indagate: accessibilità; governance dei processi organizzativi; sostenibilità economico-patrimoniale; personale; investimenti.

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I primi risultati. Il triennio di analisi considerato è il 2019-2021, quindi con la pandemia di mezzo che inevitabilmente avrà condizionato anche le performance aziendali. Non a caso, forse, nel 2019 le aziende con livello di performance "alto" risultano 17 mentre il dato quasi si dimezza nel 2021 passando a 9. Ma se sempre nel 2019 le aziende con livello "medio" e "basso" sono rispettivamente 21 e 15, questi dati evolvono nel 2021 a 32 e 12. Segno che in ogni caso la crescita è in atto.
Nel 2019 quasi tutte le 17 realtà in fascia "alta" sono grandi aziende ospedaliere universitarie e a parte quattro collocate in Puglia e in Sicilia, tutte sono al Centro e al Nord. Le "rosse" (bassa performance) sono quasi tutte al Sud e qualcuna nel Lazio. Nel 2021 di nuovo tra le verdi conservano un livello alto le aziende ospedaliero-universitarie di grandi dimensioni ma anche le aziende ospedaliere di piccole dimensioni e questa volta sono tutte al Centro e nel Nord. Tutte, sia per il 2019 che per il 2021, garantiscono ottimi esiti ai pazienti a conferma dell'altissima correlazione tra le misure.
Le Aziende con un risultato "alto" nel 2019 sono in : Piemonte (Aou Maggiore della Carità, Ao Ordine Mauriziano, Ao Santa Croce e Carle), Veneto (Aou Integrata Verona, Aou Padova), Emilia Romagna (Aou Parma, Aou Modena, Aou Bologna-Policlinico Sant'Orsola Malpighi), Toscana (Aou Pisana, Aou Careggi, Aou Senese), Marche (Aou Ospedali Riuniti Marche Nord, Aou Ospedali Riuniti di Ancona), Puglia (Aou Ospedali Riuniti di Foggia, Aou Policlinico di Bari), Sicilia (Aou Gaetano Martino e Ao Garibaldi).
Critici gli indicatori sull'impiego delle sale operatorie, dove si viaggia al ritmo di un intervento al giorno.


Le Aziende con risultato "alto" nel 2021 sono in : Piemonte (Ao Ordine Mauriziano, Ao Santa Croce e Carle), Veneto (Aou Integrata Verona, Aou Padova), Emilia Romagna (Aou Bologna-Policlinico Sant'Orsola Malpighi), Toscana (Aou Pisana, Aou Careggi, Aou Senese), Marche (Aou Ospedali Riuniti Marche Nord).

Le prospettive. Il sistema è in divenire: l'idea è di creare un Comitato tecnico scientifico per dare maggiore forza al modello multidimensionale anche attraverso l'applicazione di "pesi" nelle aree. Altro tema è l'implementazione della fonte dati: per questa prima edizione è stato sfruttato al massimo il patrimonio informativo dell'Nsis, ma si guarda anche alla costruzione di un flusso sull'introduzione di indicatori specifici sulla maturità digitale delle aziende. E uno dei prossimi step sarà la presentazione delle performance delle Asl.

Per ogni area sono state individuate delle sub aree e indicatori ad hoc. Ad esempio per quanto riguarda l’accessibilità, gli analisti hanno preso in considerazione i tempi di attesa riferiti a protesi d’anca entro 180 giorni, tumore alla mammella, colon retto, polmone e prostata entro 30 giorni e il pronto soccorso, accessi con permanenza superiore a 8 ore e gli abbandoni del Ps. Per quanto riguarda la governance dei processi organizzativi sono stati valutati: l’appropriatezza (ricoveri ad altro rischio di inappropriatezza, Dh diagnostici su Dh medici, ecc); l’efficienza (interventi in sala operatoria, degenza media pre-operatoria, ecc.); l’attrattività (la mobilità attiva di alta complessità e quella degli interventi chirurgici).
L’area della sostenibilità economico finanziaria ha guardato, tra le varie sub-aree, alla sintesi di gestione delle Aziende, ai margini di ricavi dell’attività intramoenia, ai costi operativi, ecc.

Per quanto riguarda il personale è stato considerato il numero di medici e infermieri per posto letto. Presa in considerazione anche l’obsolescenza dei macchinari e delle attrezzature, quindi la capacità della Aziende di rinnovare le dotazioni.


Per la prima volta l’Agenzia ha valutato, nell’ambito delle Aziende Ospedaliere, la capacità di raggiungere obiettivi assistenziali - esiti delle cure e accessibilità ai servizi - coerentemente con le risorse disponibili siano esse di tipo finanziario, professionale e tecnologiche. Un Sistema di valutazione, spiega l‘Agenzia, previsto dalla Legge 31 dicembre 2018 n. 145 (Art. 1 comma 513) che assegna ad Agenas la realizzazione di un sistema di analisi e monitoraggio delle performance delle aziende sanitarie, con l’obiettivo di segnalare eventuali e significativi scostamenti relativi alle componenti economico-gestionali, organizzative oltre che della qualità, della sicurezza ed esito delle cure senza trascurare l’equità e la trasparenza dei processi.

“Crescere da un punto di vista tecnico è il grande obiettivo di Agenas – ha affermato il direttore generale di Agenas Domenico Mantoan – un organismo tecnico di supporto alle Regioni e al Ministero che si sta dotando sempre più di figure multidisciplinari per diventare tecnicamente inattaccabile. Il Pne in 15 anni di vita ha migliorato la qualità dei servizi sanitari regionali e oggi proseguiamo con questo nuovo sistema di valutazione. Abbiamo iniziato a costruire, e lo faremo crescere con l’aiuto di tutti, un sistema che non vuole dare i voti ma valutare le competenze manageriali di 200 direttori generali che possono fare la differenza per la sanità del nostro paese. I Dg vengono scelti dalla politica, ma la valutazione dei loro risultati va resa oggettiva e questo è lo sforzo che sta facendo Agenas, anche per valorizzare quanti si sono distinti e stanno facendo un grande lavoro”.

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