Con l'uso di sonniferi anche l'aspettativa di vita è più breve; in media, l'aspettativa di vita degli uomini che usano questi farmaci è più breve di 5,3 anni e quella delle donne di 5,7 anni
Le persone che prendono farmaci per l'insonnia hanno un rischio di morte del 55% maggiore rispetto a chi non ne fa uso. In media l'aspettativa di vita di chi assume sonniferi (ad esempio sedativi) è di oltre 5 anni inferiore rispetto a chi non fa uso di questi farmaci. Lo rivela uno studio che ha coinvolto 484.916 adulti i cui risultati sono pubblicati sulla rivista Sleep Health. Studi epidemiologici dimostrano che circa un terzo degli adulti lamenta un'incapacità di dormire e che il 10%-15% della popolazione generale presenta insonnia cronica. I sonniferi sono utilizzati per alleviare l'insonnia e migliorare la qualità del sonno, ma questo studio evidenzia un potenziale effetto negativo.
Esperti dell'Università di Taiwan hanno esaminato la mortalità e l'aspettativa di vita di 484.916 individui con diversa durata del sonno, parte dei quali faceva uso di sonniferi. I partecipanti sono stati sottoposti a visite ed esami medici di routine per valutare la presenza di eventuali condizioni di salute ed è stato chiesto loro di riferire informazioni sul sonno (durata, qualità e uso di sonniferi come sedativi e ipnotici).
"I nostri risultati - spiega l'autore principale dello studio Yu Sun - sono a dir poco sconcertanti. Molte persone si affidano ai sonniferi per dormire, quindi è uno shock scoprire che la loro assunzione può considerevolmente aumentare il rischio di morte. Suggeriamo di evitare l'uso dei sonniferi come prima linea di trattamento dell'insonnia e di provare prima altri metodi", conclude.
Apre a trattamenti per rallentare o anche invertire il processo
Il 2025 sarà un altro anno record. Farmaci nuovi anche per vaccini, malattie rare e Alzheimer
Oncologia, farmacogenetica, PMA e malattie rare, la SIGU: “Fondamentale il riconoscimento del genetista nella presa in carico dei pazienti e nella cabina di regia del SSN, anche per definire i LEA”
L'azienda è pronta per continuare "a valutare e promuovere programmi promettenti, al fine di offrire ai pazienti nuovi farmaci innovativi"
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
Commenti