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Glitter vietati in Europa: in vigore la norma per limitare le microplastiche. Ma non tutti la rispettano

Sanità pubblica Redazione DottNet | 25/10/2023 09:38

Inchiesta Altroconsumo: Stop ai cosmetici contenenti glitter: dal 15 ottobre questi prodotti non possono più essere commercializzati in Europa. Il giro di vite è arrivato con una nuova direttiva che ha come obiettivo quello di ridurre del 30% le micr

Inchiesta Altroconsumo: Stop ai cosmetici contenenti glitter: dal 15 ottobre questi prodotti non possono più essere commercializzati in Europa. Il giro di vite è arrivato con una nuova direttiva che ha come obiettivo quello di ridurre del 30% le microplastiche entro il 2030

L'Unione europea procede spedita verso una dimensione più green e sempre più attenta all'ambiente. Dopo la messa al bando della plastica monouso introdotta dalla direttiva SUP (Single use plastic) e la stretta sui rifiuti da imballaggio, dal 15 ottobre è entrato in vigore il divieto di vendita di prodotti in cui siano state aggiunte microplastiche, come i cosmetici contenenti glitter o microsfere esfolianti. Ma non solo. La misura è stata adottata a seguito dell'emanazione di una nuova direttiva Ue del 25 settembre 2023 e si inserisce nell'ambito più ampio del cosiddetto Reach, il regolamento europeo che si occupa della registrazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche all'interno dell'Unione europea.

Ridurre del 30% le microplastiche entro il 2030

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La nuova normativa mira a ridurre del 30% le microplastiche entro il 2030, limitando così la dispersione nell'ambiente delle particelle sintetiche di polimero di dimensioni inferiori a 5 mm. Tecnicamente anche i glitter rientrano tra queste: parliamo di minuscoli frammenti di polimeri naturali chimicamente modificati o sintetici, un mix di frammenti di alluminio e plastica. Sono sostanze che non si disciolgono in acqua, si degradano lentamente e sono facilmente ingeribili da organismi viventi, arrivando così alle acque potabili e negli alimenti.

Microplastiche, un problema per ambiente e salute

Le microplastiche sono definite dall'Agenzia europea per le sostanze chimiche come "inquinanti antropogenici emergenti" e sono sotto osservazione da tempo. Destano preoccupazione per il loro impatto generale sull’ambiente e, potenzialmente, sulla salute umana. Alcune recenti inchieste di Altroconsumo le hanno rilevate nell'acqua potabile delle fontanelle delle città e in alimenti come cozze, gamberi e sale da tavola. Ulteriori analisi hanno riconosciuto un impatto considerevole anche ai lavaggi in lavatrice dei tessuti tecnici che possono produrre fino a 700mila microplastiche ogni sei chili di bucato: problema che può essere attenuato grazie agli appositi filtri per microplastiche per lavatrici.

Il test conferma: i glitter sono ancora in vendita

I venditori si sono già adeguati alla nuova normativa? Per capirlo, Altroconsumo ha acquistato alcuni prodotti vietati sia in alcuni negozi fisici sia nei negozi online come Amazon, Shein, Zalando, Wish e Temu, il sito ecommerce che abbiamo segnalato di recente a causa della sicurezza dei prodotti venduti sulla piattaforma. L'analisi conferma che sono ancora troppi i prodotti messi al bando dalla nuova direttiva Ue che sono ancora in vendita sui vari siti e negozi.

Non solo glitter: per quali prodotti scatta il divieto

A essere impattati dal divieto introdotto in tutta l'Unione europea non sono solo i glitter, ma anche altri prodotti che - a causa della loro capacità di disperdere le microplastiche - hanno un impatto considerevole sull'ambiente.

  • In ambito cosmetico sono inclusi anche detergenti con microsfere esfolianti oppure cosmetici da sciacquare in cui le microplastiche vengono aggiunte alla formulazione per ottenere una certa texture o uno specifico colore. Per queste tipologie di prodotti non è prevista una fase transitoria: l'industria avrebbe infatti già dovuto volontariamente ridurne l'utilizzo entro il 2020.
  • Microplastiche vietate anche in prodotti come cere, lucidanti e prodotti per la profumazione dell'aria, ma in questo caso sono invece previsti periodi transitori da 5 a 8 anni per permettere all'industria di riformulare i propri prodotti alla luce delle nuove indicazioni.
  • Introdotte restrizioni specifiche anche per i materiali granulari utilizzati sulle superfici sportive sintetiche, con un periodo transitorio da 3 a 6 anni.
  • Infine le nuove norme impongono uno stop anche alle microplastiche in fertilizzanti a rilascio controllato e nei prodotti fitosanitari, con fasi transitorie rispettivamente di 5 e 8 anni per concedere all'industria il tempo sufficiente per riformulare i prodotti interessati e ottenere una nuova autorizzazione alla vendita.

Glitter biodegradabili? L'impatto non è zero

Già da tempo si cercano alternative più sostenibili dei classici glitter. Sul mercato sono già comparsi prodotti biodegradabili o venduti come "green" ed "eco-friendly" ma, con i dati che abbiamo a disposizione, è difficile confermare che questi prodotti possano effettivamente avere un impatto zero sull'ambiente. Evitare di utilizzarli o almeno ridurne la frequenza potrebbe già essere un buon inizio, così come adottare comportamenti più responsabili per arginare l'uso di plastica inutile. Per altri prodotti, invece, l'alternativa esiste già ed è anche economica. Per chi cerca un detergente esfoliante davvero sostenibile, per esempio, è possibile utilizzare ingredienti naturali che abbiamo in casa e realizzare uno scrub viso con zucchero e miele, evitando così di immettere inutili sostanze chimiche nell'ambiente.

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