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Referti medici e IA, allarme del Garante sui rischi di un uso scorretto

Sanità pubblica Redazione DottNet | 30/07/2025 15:32

"Utenti valutino l'opportunità di condividere i dati"

Èsempre più diffusa la prassi di caricare analisi cliniche, radiografie e altri referti medici sulle piattaforme di intelligenza artificiale generativa chiedendo interpretazioni e diagnosi: "un fenomeno allarmante" per il Garante Privacy, "sia per il rischio di perdita di controllo su dati sanitari di straordinaria importanza per le persone, sia per il rischio che soluzioni di intelligenza artificiale" forniscano "indicazioni errate". Di qui l'invito agli utenti a "valutare con attenzione l'opportunità di procedere alla condivisione di dati di carattere sanitario" e di "fare affidamento sulle risposte" automatiche dell'IA.

L'Autorità per la privacy "invita gli utenti di tali piattaforme a valutare con attenzione l'opportunità di procedere alla condivisione di dati di carattere sanitario con i fornitori di servizi di intelligenza artificiale generativa e quella di fare affidamento sulle risposte generate automaticamente da tali servizi, risposte che dovrebbero sempre essere verificate con un professionista medico.

Sotto il primo profilo, in particolare, il Garante richiama l'attenzione sull'opportunità di leggere le informative sulla privacy che i gestori della piattaforme hanno l'obbligo di pubblicare al fine di verificare se i dati sanitari contenuti negli esami clinici caricati online ai fini della richiesta di interpretazione e/o diagnosi siano destinati a essere cancellati a seguito della richiesta medesima, in un momento successivo o a essere conservati dal gestore del servizio ai fini dell'addestramento dei propri algoritmi. Molti dei più noti servizi di intelligenza artificiale generativa, infatti, consentono agli utenti di decidere la sorte dei dati e documenti caricati online nell'ambito dell'utilizzo del servizio".

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Il Garante "richiama quindi l'attenzione sull'importanza, riconosciuta sia dal Regolamento europeo sull'IA sia dal Consiglio Superiore di Sanità, di garantire sempre un'intermediazione umana qualificata nell'elaborazione dei dati sanitari tramite sistemi di IA. L'intervento umano - viene sottolineato - è essenziale per prevenire rischi che potrebbero incidere direttamente sulla salute della persona (cfr. art. 14 Regolamento IA e parere "I sistemi di intelligenza artificiale come strumento di supporto alla diagnostica", Consiglio Superiore di Sanità, Sez. V, 9 novembre 2021)".

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