dottnet.menu.canale dottnet.menu.minisito dottnet.menu.ecm

Manovra 2024, tutti gli interventi sulle pensioni e le novità

Previdenza Redazione DottNet | 21/01/2024 19:33

La pensione di vecchiaia anticipata resta possibile con 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva (41 anni e 10 mesi per le donne), più tre mesi di finestra

Alla luce della Legge di Bilancio, approvata alla fine dello scorso anno, la situazione pensionistica per il 2024, per tutti i lavoratori iscritti all’Inps, e quindi anche per i medici dipendenti, rimane simile a quella del 2023, anche se con qualche ulteriore inasprimento dei requisiti per il pensionamento. Anche quest’anno si potrà continuare ad accedere alla pensione di vecchiaia con 67 anni di età e almeno 20 anni di contribuzione. L’età anagrafica, come già abbiamo avuto occasione di precisare, essendo adeguata all’aspettativa di vita, dovrebbe restare fissa fino al 2028, per poi aumentare di due mesi a partire dal 2029.

La pensione di vecchiaia anticipata resta possibile con 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva (41 anni e 10 mesi per le donne), più tre mesi di finestra. L’adeguamento all’aspettativa di vita, che era stato congelato fino al 1° gennaio 2027 dalla legge 4/2019, sarà invece possibile già dal 1° gennaio 2025. 

pubblicità

Tra le altre anticipazioni possibili si ricordano in particolare: 

La Quota 103 porta poi con sé l’impossibilità di cumulare la pensione con i redditi da lavoro fino al raggiungimento dei 67 anni di età, e quindi diventa un’opzione difficilmente praticabile per medici ed odontoiatri, a meno che non si decida di appendere definitivamente il camice al chiodo. La cumulabilità è ammessa soltanto per i redditi da lavoro occasionale che non superino complessivamente i 5.000 euro lordi all’anno, pena la sospensione della pensione.

Chi raggiunge i requisiti per Quota 103, continuando a lavorare, può chiedere che la contribuzione a suo carico, pari al 9,19%, venga inserita in busta paga. In questo modo, però, essa rimane soggetta ad una tassazione elevata, e la futura pensione si riduce.

    • Quota 103. Consente di andare in pensione anticipata con 62 anni di età e 41 di contributi. A partire dal 2024, però, l’intera pensione sarà calcolata con il sistema contributivo e non con il sistema misto, anche per la parte di anzianità maturata con il sistema retributivo (periodi di lavoro antecedenti il 1° gennaio 1996). Inoltre, la misura dell’assegno non potrà risultare superiore a 4 volte il trattamento minimo Inps (poco più di 2.270 euro lordi mensili) fino al compimento dei 67 anni di età. In aggiunta, vengono poi inasprite le cosiddette finestre mobili, cioè il periodo di vuoto fra il raggiungimento dei requisiti e l’effettiva percezione della prima rata di pensione, che passa per i dipendenti pubblici dai 6 mesi del 2023 ai 9 mesi attuali, e per i dipendenti privati da 3 a 7 mesi.
    • Opzione Donna. Come per il 2023, anche quest’anno potranno accedervi le lavoratrici:
    • licenziate o dipendenti in aziende con tavolo di crisi aperto presso il Ministero;
    • con disabilità pari o oltre il 74% con accertamento dello stato di invalido civile;
    • che assistono da almeno 6 mesi persone disabili conviventi (comma 3 della legge 104/92), parenti di primo grado di qualunque età, ovvero ultrasettantenni di secondo grado.

Rispetto allo scorso anno, viene però incrementato il requisito anagrafico, che passa da 60 a 61 anni di età, ridotti di 1 anno per ogni figlio fino al massimo di 2, sempre con 35 anni di contributi. In questo caso, la pensione è calcolata interamente con il sistema contributivo, e vi sono delle finestre mobili di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e di 18 mesi per le autonome. Lo strumento può essere indicato per le dottoresse, perché questa pensione è pienamente cumulabile con gli altri redditi da lavoro.

    • APE Sociale. Nel 2024 si potrà accedere a questa prestazione con 63 anni e 5 mesi di età. Occorrono 30 anni di contributi per disoccupati, disabili con un minimo del 74%, e caregiver; e 36 anni di contributi per i lavoratori con mansioni gravose. L’importo della pensione non supera i circa 1.500 euro mensili lordi e rimane invariato fino a 67 anni, quando scatta la vera pensione. Da quest’anno l’istituto non è più indicato per i medici, perché ne è stata introdotta l’incumulabilità totale con i redditi di lavoro dipendente o autonomo, con la consueta eccezione del lavoro occasionale entro i 5.000 euro lordi annui.
    • Vecchiaia contributiva. Quest’ultimo è un canale che può divenire interessante per i medici, che possono acquisire una piccola pensione continuando a lavorare come liberi professionisti. E’ però necessario non essere titolare di alcuna contribuzione che si collochi temporalmente prima del 1° gennaio 1996.

Con questo presupposto, occorrono 64 anni di età e 20 anni di contribuzione. Sono previsti tre mesi di finestra mobile, e la pensione non deve essere inferiore a 3 volte l’assegno sociale (circa 1.600 euro mensili lordi), tranne nei casi di lavoratrici madri, per cui basteranno circa 1.500 euro nel caso di un figlio e 1.400 se si hanno due o più figli.

dottnet.title.comments

dottnet.field.label.comments.reply

dottnet.article.related

La proroga è stata stabilita in seguito a una norma statale, che ha spostato al 21 luglio (ed eventualmente al 20 agosto) la scadenza per pagare alcune imposte

Da giovedì 31 luglio, in seguito a una legge voluta dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, non sarà più possibile prorogare i contratti esterni dei medici "gettonisti"

L’Istituto provvederà a effettuare nei tempi previsti le operazioni di conguaglio derivanti dal risultato contabile delle dichiarazioni dei redditi

Sancita l’illegittimità di una parte della Riforma Dini, accogliendo un ricorso della Corte di Cassazione in tema di assegno ordinario di invalidità

dottnet.article.interested

Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo

Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile

Integrazione al minimo delle pensioni Enpam

Previdenza | Redazione DottNet | 29/08/2024 18:22

L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.

Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese

dottnet.article.latest

dottnet.pagina.piuletti