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Scattano gli aumenti ai medici: Anaao, Chiederemo lo status di Dirigenza speciale come per i magistrati

Professione Redazione DottNet | 23/01/2024 18:30

I sindacati: "Adesso si apre un capitolo ancor più rilevante, ovvero la contrattazione integrativa in tutte le aziende sanitarie, necessaria a rendere operative le innovazioni introdotte che altrimenti rischiano di rimanere lettera morta"

Aumenti e percorsi di carriera scatteranno a breve per i medici del Servizio sanitario nazionale. Ieri 23 gennaio all'Aran si è proceduto alla firma definitiva del contratto di lavoro 2019-2021 della Dirigenza medica e sanitaria,   Una firma attesa da mesi da tutta la dirigenza medica e sanitaria, grazie alla quale arriveranno aumenti retributivi pari, in media, a circa 250 euro lordi al mese e circa 10.800 euro lordi di arretrati. Tuttavia, la versione definitiva del contratto presenta alcune modifiche, ad alcuni articoli precedentemente negoziati con i sindacati e previsti nel testo firmato lo scorso 28 settembre. Modifiche che vanno al di là della verifica della compatibilità delle spese previste con le risorse disponibili svolta dal Ministero dell’Economia e della Finanza.

"Abbiamo denunciato formalmente questo atteggiamento in una dichiarazione a verbale perché viola i principi di buona fede, lealtà e trasparenza su cui dovrebbero essere improntate le relazioni sindacali – dichiarano Pierino Di Silverio, Segretario ANAAO ASSOMED, e Guido Quici, Presidente CIMO-FESMED –". "Complessivamente si tratta di un buon contratto e ringraziamo l’Aran il Presidente Naddeo e il suo staff per la collaborazione nel corso di una trattativa che è stata comunque difficile".  "Adesso, in ogni caso, si apre un capitolo ancor più rilevante, ovvero la contrattazione integrativa in tutte le aziende sanitarie del SSN, necessaria a rendere operative molte delle innovazioni introdotte nel CCNL, che altrimenti rischiano di rimanere lettera morta. Non neghiamo una certa preoccupazione – aggiungono Di Silverio e Quici – perché negli ultimi anni nelle aziende le trattative sono state avviate con estremo ritardo e proseguite con molta lentezza. Ma la crisi della sanità pubblica non ammette ulteriori rinvii: sollecitiamo dunque tutte le direzioni ospedaliere a convocare rapidamente i rappresentanti sindacali per concludere il prima possibile le trattative decentrate e migliorare le condizioni di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari che lavorano nelle strutture pubbliche», concludono". "Tutto sommato, date le condizioni in cui si è contrattato, è stato ottenuto il massimo possibile - spiega il Presidente FVM, Aldo Grasselli -."Chiudere un contratto per 135.000 lavoratori è sempre un fatto importante e positivo. Ma questo resta un contratto vecchio di tre anni che paga solo oggi e inadeguatamente il lavoro estenuante sostenuto durante la pandemia da medici e sanitari.  Le questioni che pendono irrisolte sulla sanità pubblica e sul diritto alla salute dei cittadini sono ancora tutte critiche e urgenti. Saremo vigili e determinati nel difendere la sanità pubblica e nel verificare la disponibilità del governo di chiudere entro l’anno il contratto del personale sanitario per il triennio 2022-2024. Il disagio negli ospedali e nei servizi non diminuirà di intensità senza altri opportuni investimenti.  La vertenza sulla sanità pubblica solidaristica e universalistica non finisce qui".

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Concluso un capitolo, già si guarda adesso alla prossima tornata contrattuale 2022-24 con i sindacati dei camici bianchi che chiedono anche un ripensamento sullo status della professione: "Chiediamo una sorta di Dirigenza speciale, come per i magistrati", spiega all'ANSA Pierino Di Silverio, segretario del maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l'Anaao Assomed. Con il nuovo contratto, in busta paga ci sarà un aumento medio di circa 250 euro lordi al mese e gli arretrati ammontano a circa 11mila euro lordi. Tra le novità, sono previsti percorsi di carriera ed un netto miglioramento delle condizioni di lavoro, con l'introduzione di un diritto che riconosce le ore lavorate in più e l'obbligo al loro recupero. È stata introdotta per la prima volta una nuova indennità di specificità sanitaria per i profili diversi da quello medico e veterinario, e nel testo ha trovato spazio anche la disciplina del lavoro agile e del lavoro da remoto nonché l'assunzione dei dirigenti specializzandi a tempo determinato. Inoltre sono state introdotte le nuove indennità di pronto soccorso e di specificità sanitaria, in precedenza non previste. Sono state poi ampliate alcune tutele, ad esempio quelle concernenti le gravi patologie che necessitano di terapie salvavita, le misure in favore delle donne vittime di violenza, le diverse tipologie di assenze. Il contratto riguarda in totale 135mila camici bianchi del Ssn: 120.063 medici e 14.573 dirigenti sanitari non medici, e le risorse ammontano a 618 milioni di euro. La firma definitiva "segna un importante traguardo per Aran e sindacati - afferma il presidente dell'Aran, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, Antonio Naddeo -. Oltre ai significativi incrementi stipendiali, vi sono infatti una serie di previsioni normative innovative su orario di lavoro, pronte disponibilità e guardie, che permetteranno una migliore qualità della vita per i medici. Ora, guardiamo alla nuova tornata contrattuale 2022-2024, dove il settore sanità rappresenta una priorità per gli obiettivi fissati dal Governo".

Soddisfatto per la firma definitiva Di Silverio, che parla di un contratto "sicuramente migliorativo": "Ci sono luci ed ombre ma questo è senza dubbio un contratto positivo per vari aspetti. Infatti, abbiamo risolto il problema annoso dell'orario lavorativo eccedente, facilitato l'accesso alle carriere, ridotto la possibilità di utilizzare i medici come globetrotter costretti a spostarsi tra sedi lontane e introdotto e contrattualizzato gli specializzandi". Insomma, "tante novità positive, anche se c'è ancora molto da lavorare per rendere questa professioni più attrattiva". A partire dalla nuova tornata per il contratto 2022-24, per il quale le convocazioni non sono ancora partite. E su questo fronte Di Silverio è critico: "In Finanziaria sono stati stanziati circa 2,4 miliardi che dovranno però servire a coprire il nuovo contratto della dirigenza medica, quello del comparto Sanità ed anche i medici di medicina generale, benchè questi non facciano parte della Pubblica amministrazione (PA). Ovviamente queste risorse sono insufficienti, anche se comprendiamo come gli aumenti vadano spalmati su tutta la PA". Da qui una 'proposta-provocazione' da parte dell'Anaao: "Proponiamo che la Dirigenza medica diventi una sorta di 'Dirigenza speciale' sempre nell'ambito della PA, con uno status a sè, come ad esempio già accade per i magistrati". Questo, chiarisce il leader sindacale, "implicherebbe che i per i dirigenti medici possano essere previste azioni diverse rispetto al resto della PA. Una Dirigenza speciale che consenta cioè un percorso distinto anche in relazione ad aumenti contrattuali e carriere, rendendo di fatto il contratto più libero". "Abbiamo già contattato dei legali e ne stiamo discutendo. L'obiettivo è presentare al governo una nostra proposta per un modello - conclude Di Silverio - di professione più attuale".

"Il rinnovo del Contratto per medici, veterinari e dirigenti del SSN 2019-2021 è un ottimo segnale. Il riconoscimento di 240 euro lordi di aumento mensile e l’erogazione degli arretrati maturati, che si attesta attorno a 10.000 euro lordi a professionista mostrano la volontà da parte del Governo di dare un segnale preciso per frenare la fuga dalle corsie" dichiara il segretario Nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano. "Va anche sottolineato lo sforzo per rendere la qualità del lavoro migliore, in termini di sicurezza e di diritti. I professionisti del SSN devono poter conciliare la propria professione con lo spazio che meritano gli affetti famigliari e l’attenzione posta alla valorizzazione economica del part-time e al lavoro agile dimostrano come si stia percorrendo, in questo senso, una strada virtuosa. Ora non bisogna fermarsi. Serve affrontare con urgenza le carenze di personale per affrontare le sfide del futuro e restituire ai cittadini il diritto alle cure a all’assistenza" conclude il sindacalista.

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